Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2023 by Redazione
Il ruolo dei social network nel proselitismo mafioso tra i giovani
Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha presentato il suo ultimo libro “Il grifone” a Cellamare (Bari), in cui si sofferma sul ruolo dei social network nel proselitismo mafioso tra i giovani. Secondo Gratteri, i figli dei camorristi utilizzano i social per mostrarsi con macchine di lusso e grandi quantità di denaro, cercando di presentarsi come modelli di successo. Questo può essere un pericoloso tranelli per i giovani che non hanno una solida formazione e un’educazione adeguata. Tuttavia, il procuratore sottolinea che c’è una regola che non cambia mai: chi si avvicina alla mafia con l’aspirazione di diventare ricco e potente, finirà per essere il primo a finire in carcere.
L’importanza dello studio come arma di difesa
Gratteri sottolinea l’importanza dello studio come unica arma di difesa e riscatto per i giovani. “Pensare di raggiungere la ricchezza attraverso scorciatoie è solo un’illusione”, afferma il procuratore. Invita quindi i giovani a dedicarsi sempre all’istruzione e allo studio. Questo perché, nonostante le tentazioni e le promesse di facili guadagni, solo attraverso una solida formazione è possibile costruire un futuro migliore e resistere alle lusinghe della criminalità organizzata.
Un monito per i giovani
Il monito di Gratteri è chiaro: i giovani devono stare attenti alle trappole che la mafia tende attraverso i social network. Non lasciarsi ingannare dalle apparenze e dalle promesse di ricchezza facile, ma investire nel proprio futuro attraverso l’istruzione e lo studio. Solo così si può contrastare l’influenza della criminalità organizzata e costruire una società più giusta e libera. Come afferma il procuratore, “lo studio è l’unica arma di difesa e di riscatto che esiste”.