I nemici 3.0 del cuore: smog e salute mentale. Scopri come difendersi

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I nemici 3.0 del cuore: smog e salute mentale. Scopri come difendersi - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 18 Gennaio 2024 by Redazione

Nuovi pericoli per il cuore: l’esposoma e i fattori di rischio emergenti

Un recente studio pubblicato sull’European Heart Journal ha evidenziato l’esistenza di nuovi pericoli per il cuore, che vanno oltre i tradizionali fattori di rischio modificabili come il colesterolo, il diabete, l’ipertensione e il fumo. Questi nuovi pericoli sono racchiusi nel concetto di “esposoma”, che include l’inquinamento ambientale, i fattori socio-economici e psicologici, nonché le malattie infettive come l’influenza e il Covid-19.

Secondo il cardiologo Rocco Montone, uno dei coordinatori dello studio, nonostante i progressi nella cura dei fattori di rischio tradizionali, la cardiopatia ischemica rimane la principale causa di morte nel mondo. Pertanto, è necessario allargare la visione e considerare tutto ciò che ci circonda, come l’inquinamento, i virus e i problemi economici e psicologici, che possono contribuire in modo significativo alla comparsa e alla perpetuazione della malattia.

Montone sottolinea che questi fattori di rischio interagiscono tra loro in modo imprevedibile, spesso potenziandosi reciprocamente. Pertanto, è fondamentale considerarli nel loro insieme, includendoli nel nuovo paradigma dell’esposoma. Lo studio fa il punto sulla relazione tra l’esposizione a lungo termine all’esposoma e la comparsa della cardiopatia ischemica, suggerendo potenziali strategie di mitigazione del rischio.

L’inquinamento ambientale: un pericolo per il cuore

Uno dei principali fattori analizzati nello studio è l’inquinamento ambientale. L’inquinamento atmosferico, in particolare le particelle sottili (Pm2.5), può ridurre l’aspettativa di vita di 2,9 anni, mentre il fumo di tabacco la riduce di 2,2 anni. Secondo lo studio Global Burden of Disease, nel 2019 l’inquinamento è stato responsabile di 7 milioni di decessi nel mondo, di cui 4,1 milioni causati dall’inquinamento ambientale e 2,3 milioni dall’inquinamento domestico.

L’esposizione all’aria inquinata può “ossidare” il colesterolo cattivo (LDL), rendendolo più pericoloso, e alterare la funzionalità del colesterolo buono (HDL), riducendo l’efficacia delle statine. Inoltre, l’esposizione acuta alle particelle sottili provenienti dagli scarichi dei veicoli diesel può causare un improvviso aumento della pressione arteriosa. Gli inquinanti atmosferici possono anche alterare la sensibilità all’insulina e promuovere lo sviluppo del diabete.

Altri tipi di inquinamento, come quello acustico e luminoso, insieme allo stress sociale, possono peggiorare lo stress ossidativo e l’infiammazione, portando a disfunzione endoteliale e aumentando il rischio di cardiopatia ischemica. L’inquinamento del suolo, causato da metalli pesanti, pesticidi e particelle di plastica, può contaminare il cibo e l’acqua che consumiamo, contribuendo anche alla comparsa di eventi cardiaci avversi. I cambiamenti climatici, strettamente correlati all’inquinamento, hanno un impatto significativo sulla salute del cuore, con un aumento del rischio di mortalità cardiovas

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