Ultimo aggiornamento il 16 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Nel corso del 2023, il Soccorso Alpino e Speleologico ha portato a termine 12.349 missioni di soccorso per un totale di 12.365 persone soccorse, di cui 7.622 feriti e 491 persone decedute. Inoltre, negli ultimi 70 anni, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico ha recuperato oltre 18.000 vittime e assistito 141.000 persone ferite. Il Corpo, composto da 7.000 operatori altamente specializzati, si occupa di soccorsi tecnici e sanitari in ambienti montani, grotte e territori impervi con l’obiettivo di garantire assistenza e soccorso immediati a chi ne ha bisogno.
L’impegno costante del Soccorso Alpino e Speleologico
Nel corso dell’anno, il Soccorso Alpino e Speleologico è intervenuto in 12.349 missioni di soccorso, impiegando oltre 206 mila ore/uomo distribuite in 33.852 giornate/uomo. Un dato rilevante è la presenza di 44.994 tecnici volontari che assicurano un’operatività continua, 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno. Le cause principali degli interventi sono le cadute/scivolate, l’incapacità durante l’attività e i malori, seguiti da maltempo e shock anafilattico. Le persone soccorse si dividono tra feriti leggeri, gravi, con compromesse funzioni vitali, illesi e dispersi. La distribuzione degli interventi è maggiore durante i mesi estivi, soprattutto nelle regioni settentrionali, e vede protagonisti principalmente uomini italiani di mezza età. Durante le operazioni, il Soccorso Alpino e Speleologico ha utilizzato supporto aereo in 5.845 casi. Infine, due interventi di rilievo sono stati quelli durante l’alluvione in Emilia-Romagna a maggio e il recupero di Mark Dickey rimasto bloccato in una grotta in Turchia a settembre.