Ultimo aggiornamento il 26 Aprile 2024 by Luisa Pizzardi
Il corteo nazionale della Liberazione a Milano è stato segnato da episodi di violenza e aggressioni da parte di giovani arabi nei confronti dei componenti della Brigata Ebraica, che manifestavano pacificamente. Il direttore del Museo della Brigata Ebraica di Milano, Davide Romano, ha espresso la sua preoccupazione per quanto accaduto e ha fatto un bilancio della situazione con l’ANSA.
Le aggressioni alla Brigata Ebraica
Durante il corteo, i componenti della Brigata Ebraica sono stati vittime di insulti, fischi e aggressioni fisiche da parte di giovani arabi. Le conseguenze sono state ferite, ematomi e tagli. “Sono ferite all’intero 25 aprile”, ha commentato Davide Romano. “La legittimazione di gruppi ProPal con pulsioni antidemocratiche ha avuto il risultato di riempire piazza Duomo di minoranze di fanatici pro Hamas, pro ayatollah iraniani, pro Putin e pro Erdogan”
La reazione delle istituzioni
In piazza Duomo, durante gli interventi istituzionali dal palco, gli attivisti pro Palestina hanno fischiato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, i vertici dell’Anpi e la Brigata Ebraica. “‘è evidentemente qualcosa che non va”, ha continuato Romano. “E non solo per la nostra incolumità, mai come questa volta a rischio. Ma per tutto il 25 aprile, egemonizzato da queste minoranze fanatiche e violente. E’ stato davvero un brutto spettacolo, a cui speriamo di non assistere mai più”
La Brigata Ebraica e la Resistenza
La Brigata Ebraica è stata una formazione militare che ha combattuto durante la Seconda Guerra Mondiale, composta principalmente da ebrei provenienti dalla Palestina. Ha partecipato alla Resistenza in Italia, contribuendo alla liberazione del paese dal nazifascismo. “Noi che ci siamo schierati dalla parte della democrazia, noi che volevamo ricordare la Resistenza della Brigata ebraica e degli ucraini in Italia, oltre che portare con noi i dissidenti di oggi iraniani, russi e eritrei, siamo stati aggrediti”, ha concluso Romano.
La situazione a Milano è stata quindi caratterizzata da tensioni e violenze, con la Brigata Ebraica al centro delle aggressioni. ‘episodio ha sollevato preoccupazioni sulla presenza di gruppi con pulsioni antidemocratiche e sulla sicurezza durante le manifestazioni pubbliche. La speranza è che quanto accaduto non si ripeta in futuro e che il 25 aprile torni ad essere una giornata di celebrazione della libertà e della democrazia.