Ultimo aggiornamento il 25 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Il mondo scouting è un riflesso di valori fondamentali, dove il servizio e l’attenzione verso gli altri ricoprono un ruolo centrale. Durante la messa conclusiva della Route 2024 Agesci a Verona, il cardinale Matteo Maria Zuppi ha espresso concetti potenti che risuonano profondamente nel cuore di chi vive lo spirito scout. Zuppi ha sottolineato l’importanza di affrontare le difficoltà mostrando una particolare attenzione verso il benessere altrui, un messaggio chiaro che si colloca al centro del pensiero di Baden Powell, il fondatore del Movimento Scout.
Il messaggio di Zuppi: ascoltare e servire
La forza del servizio nella comunità
Nel suo discorso, Zuppi si è rivolto alla folla di scout, invitandoli a riflettere su un aspetto cruciale della loro missione: “Non si sta bene evitando i problemi, ma prendendosi cura dei problemi degli altri.” Questa affermazione evidenzia l’importanza del servizio come strumento di crescita personale e collettiva. Il cardinale ha esortato i giovani a non chiudersi in se stessi, ma piuttosto a indirizzare le proprie energie verso il miglioramento della comunità.
Una comunità unita dal desiderio di cambiamento
Il cardinale ha anche richiamato l’attenzione sul fatto che gli scout non sono “anime belle” ma piuttosto “belle e forti anime.” Questo richiamo è un invito a non sottovalutare la propria forza interiore e il potere che ognuno può esercitare nel cambiare il mondo. In questo contesto, il messaggio di Zuppi si intreccia con l’eredità di Baden Powell, il quale, dopo aver vissuto la devastante esperienza della Prima Guerra Mondiale, ha compreso l’importanza del servizio come cammino per la felicità.
La felicità secondo il Vangelo
La felicità e la ricerca della gioia autentica
Durante la sua omelia, Zuppi ha affrontato anche il tema della felicità, spesso visto con scetticismo nella società moderna. “C’è chi ha ironizzato sulla felicità, giudicandola naif. In realtà, la felicità ci riporta al cuore del Vangelo,” ha affermato. In questo modo, il cardinale ha rimarcato come la felicità non sia un semplice obiettivo da raggiungere, ma piuttosto un viaggio intrapreso attraverso le relazioni umane e la giustizia sociale.
Il Vangelo come fonte di speranza
Zuppi ha delineato l’essenza della felicità, affermando che essa è legata alla gioia, alla vita vera, alla pace e alla giustizia. “La felicità non è benessere a poco prezzo, ma una realtà impegnativa che richiede di mettersi in gioco.” Questo richiamo finale risuona come un invito rivolto ai giovani scout a non perdere di vista i valori fondamentali della loro missione, neppure di fronte alle sfide del mondo contemporaneo.
L’eredità dello scouting e il futuro
Un percorso condiviso verso una comunità migliore
In conclusione, l’omelia del cardinale Zuppi si è rivelata un potente richiamo a tutti gli scout presenti. Essere parte di una comunità attiva significa abbracciare la responsabilità di adottare un atteggiamento proattivo e solidale. L’invito a essere esploratori, piuttosto che semplici spettatori, è una sfida rivolta a tutti quei giovani disposti a gettarsi a capofitto nell’impegno sociale.
La responsabilità del cambiamento
Il messaggio finale di Zuppi sottolinea il potere che ciascuno ha nella costruzione di un futuro migliore. Ogni scout è chiamato non solo a vivere i valori forniti dal movimento, ma anche a diventare un agente di cambiamento, impegnato a portare felicità e giustizia nel proprio contesto. Attraverso questa visione, il cardinale invita a trovare il proprio posto in una società che ha bisogno di amore e cura, elementi essenziali per la costruzione di un mondo più giusto e solidale.