Ultimo aggiornamento il 18 Agosto 2024 by Giordana Bellante
Nel contesto della crescente cooperazione militare internazionale, il Carrier Strike Group italiano ha intrapreso con successo una campagna operativa nell’Indo-Pacifico a partire dal 1° giugno. Questa iniziativa segna un momento significativo nel potenziamento della presenza navale italiana nella regione e sottolinea l’impegno a operare in sinergia con gli alleati, in particolare con la Marina degli Stati Uniti. Durante questo periodo, il CSG ha condotto operazioni di alto profilo, incluso un bilaterale evento di Multi-Large-Deck con il Gruppo Portaerei statunitense.
il multi-large-deck event: un incontro di forze
Dettagli dell’operazione
Il primo evento di Multi-Large-Deck si è svolto nell’Oceano Pacifico, coinvolgendo le unità del Cavour Carrier Strike Group e dell’Abraham Lincoln Carrier Strike Group. Queste operazioni hanno avuto come fulcro non solo l’interazione tra le due portaerei, ma anche gli scambi tra i rispettivi gruppi di scorta, che includevano il cacciatorpediniere USS Spruance e una fregata italiana, l’Alpino. La partecipazione di velivoli di quarta e quinta generazione ha contribuito a dimostrare l’alto livello di interoperabilità raggiunto tra le forze navali dei due alleati.
Significato strategico
Il contrammiraglio Adan Cruz, comandante del CSG Three, ha evidenziato l’importanza dell’interoperabilità tra le forze armate, sottolineando come tali operazioni siano essenziali per garantire un Indo-Pacifico libero e aperto. Questa esercitazione rappresenta non solo un’opportunità per condividere strategie e tecnologie, ma anche per consolidare relazioni che possono rivelarsi vitali in un contesto geopolitico sempre più complesso.
le parole del contrammiraglio ciappina
Collaborazione e cooperazione
Il comandante dell’Italian Carrier Strike Group, contrammiraglio Ciappina, ha descritto l’esperienza come un’importante occasione di formazione e di addestramento nelle operazioni di generazione multipla di portaerei. Secondo Ciappina, queste attività non solo confermano la capacità operativa delle marine coinvolte, ma rappresentano anche un passo avanti nella realizzazione degli obiettivi strategici delle forze armate italiane.
Obiettivi condivisi
La collaborazione tra i due gruppi portaerei si fonda su obiettivi strategici comuni, tra cui il miglioramento della cooperazione e l’efficacia operativa. Entrambi i comandanti hanno riconosciuto l’impegno e la professionalità degli equipaggi, che hanno lavorato con dedizione per garantire il successo dell’operazione.
l’approdo a guam e le prossime tappe
Un breve interludio a guam
Dopo il successo delle esercitazioni, il Carrier Strike Group italiano ha previsto una sosta logistica presso la base navale degli Stati Uniti a Guam. Questo momento rappresenta un’opportunità per rifornirsi e prepararsi per le prossime fasi della missione. La decisione di sostare a Guam, una delle principali basi per le operazioni nel Pacifico, illustra l’importanza di queste infrastrutture nel supporto delle attività militari alleate nella regione.
Destinazione finale: giappone
Una volta completate le operazioni a Guam, il CSG italiano si dirigerà verso il Giappone, dove continuerà a svolgere missioni in stretta cooperazione con le forze statunitensi e giapponesi. Questo passo rappresenta un ulteriore rafforzamento della presenza italiana nell’Indo-Pacifico e un sostegno alle alleanze regionali in un momento di crescente tensione geopolitica. Le operazioni continuano a dimostrare l’impegno dell’Italia e dei suoi alleati per la sicurezza e la stabilità nella regione.