Ultimo aggiornamento il 15 Settembre 2024 by Giordana Bellante
La decisione del comune di Roma di annullare l’autorizzazione all’installazione di una seconda antenna di telefonia mobile nel rione di San Saba segna un momento significativo per i residenti. Il comitato “No antenne a San Saba”, supportato dalla “Rete comune inquilini Ater”, ha mobilitato la comunità locale contro l’installazione dell’antenna, evidenziando i rischi per la salute e per il valore immobiliare nelle vicinanze. Questo intervento del comune arriva in risposta alle esigenze della cittadinanza e offre spunti per riflessioni sul futuro della regolamentazione degli impianti di telefonia.
La mobilitazione dei cittadini
Unione contro l’installazione
La notizia dell’intenzione di collocare una seconda antenna, proposta dall’operatore Iliad, ha creato un movimento di protesta tra i residenti di via Zuccari. Dallo storico rione di San Saba, un gruppo di cittadini si è unito sotto il comitato “No antenne a San Saba” per far sentire la propria voce. Questo coeso fronte è stato motivato dalla preoccupazione per l’effetto che l’installazione avrebbe avuto non solo sugli immobili circostanti ma anche sulla salute dei residenti, già sensibilizzati sui temi legati alle onde elettromagnetiche. L’antenna proposta si sarebbe trovata a pochi passi da un’antenna preesistente, il che ha alimentato ulteriormente il dissenso.
La forza del comitato
Il comitato ha ottenuto una significativa visibilità e supporto, raccogliendo firme e organizzando incontri per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità locali. I membri hanno sottolineato come, oltre alla questione della salute, anche la svalutazione delle proprietà immobiliari fosse un pericolo concreto. Le loro argomentazioni si sono concentrate sul fatto che i presunti guadagni economici derivanti dalla locazione dell’antenna non avrebbero compensato il deprezzamento degli immobili nei pressi dell’installazione. Questa mobilitazione ha fatto breccia tra i residenti, culminando in una lettera di protesta inviata alle autorità competenti.
Le motivazioni del comune
L’annullamento dell’autorizzazione
Dopo aver ascoltato le preoccupazioni dei cittadini, il comune di Roma ha dato avvio a un procedimento volto ad annullare tacitamente l’autorizzazione di installazione della nuova antenna. Un atto significativo che ha evidenziato la capacità della comunità di esercitare pressione sulle decisioni amministrative. L’8 agosto, la decisione è stata formalizzata: il comune ha riconosciuto che l’autorizzazione era stata rilasciata senza un’adeguata valutazione delle normative in vigore.
Problemi di procedura
Il Dipartimento Urbanistica del comune ha evidenziato che il procedimento di autorizzazione presentava vizi che mettevano in discussione la validità della stessa. È emerso che l’operatore Iliad non aveva documentato in modo sufficiente che non esistessero altre localizzazioni adeguate. Questo difetto istruttorio ha spinto il comune a rivalutare il silenzio assenso che aveva portato alla concessione della licenza. Inoltre, le carenze nella procedura suggeriscono che non è stata impiegata una nuova normativa introdotta con un decreto del 2021, la quale avrebbe obbligato Iliad a fornire informazioni sui precedenti impianti esistenti.
Una comunità soddisfatta e in attesa di nuove regole
La gioia del comitato
Il risultato di questa vicenda è stato accolto con entusiasmo dai membri del comitato, che hanno visto realizzate le loro istanze. Il Dipartimento Urbanistica ha formalizzato l’annullamento dell’autorizzazione, confermando quanto da loro richiesto. I membri del comitato hanno espresso grazie pubblicamente agli amministratori coinvolti, in particolare all’Assessore Veloccia e ai Consiglieri Trombetti, Bonessio e Santori, per il sostegno ricevuto.
Futuro regolamento sulla telefonia
Nonostante il successo ottenuto, il comitato e i residenti auspicano ora che il dibattito riguardante il nuovo regolamento cittadino per gli impianti di telefonia mobile prosegua. È fondamentale che le normative siano aggiornate e rafforzate per garantire la protezione del patrimonio storico e architettonico della città, oltre alla salute pubblica. La comunità si augura che le nuove linee guida stabiliscano criteri rigorosi per la localizzazione e l’installazione di antenne telefoniche, evitando così situazioni simili in futuro.