Il lato oscuro del mondo digitale: analisi dei reati contro gli animali

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Ultimo aggiornamento il 14 Febbraio 2024 by Redazione

La lotta contro i maltrattamenti sugli animali in Italia: un passo avanti

L’avvocata Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa, ha recentemente partecipato alla Commissione Giustizia della Camera dei deputati per sostenere una proposta di legge che mira a modificare e integrare il Codice penale italiano, al fine di garantire una maggiore tutela degli animali. Questa proposta di legge è in linea con il nuovo articolo 9 della Costituzione italiana, che sottolinea l’importanza della tutela dell’ambiente e della biodiversità.

Un pool di magistrate a Palermo per combattere i reati contro gli animali

Un segnale positivo dell’attenzione crescente delle istituzioni italiane verso la questione dei maltrattamenti sugli animali è l’istituzione di un pool presso la Procura della Repubblica di Palermo, composto esclusivamente da donne, che si occuperà dei reati commessi contro gli animali. Queste nomine sono state effettuate pochi giorni dopo la tragica morte di Aron, un cane che è stato dato alle fiamme dal suo stesso proprietario nella città siciliana. Taccani auspica che altre Procure seguano l’esempio di Palermo, in modo da rendere più efficace il perseguimento di questi reati e garantire una maggiore protezione agli animali.

I vari tipi di maltrattamenti sugli animali

I maltrattamenti sugli animali possono assumere diverse forme e sono spesso legati a questioni culturali e di opportunità. Ad esempio, nel Sud Italia sono frequenti le corse clandestine di cavalli o cani, gestite da associazioni criminali e che comportano il doping degli animali. Queste corse rappresentano non solo un reato contro gli animali, ma anche un pericolo per la sicurezza pubblica e alimentano il mercato nero delle scommesse illegali. Un altro problema diffuso è il commercio illegale di cani e gatti, gestito principalmente da organizzazioni criminali, che vendono animali provenienti da fabbriche di animali nell’Est Europa. Questi animali vengono strappati alle loro madri troppo presto e costretti a viaggi estenuanti, spesso arrivando alle famiglie acquirenti malati o addirittura morti. Inoltre, esistono anche situazioni di maltrattamento causate da un accumulo seriale di animali, noto come “animal hoarding”, in cui gli animali vengono tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura a causa di una mancanza di capacità di gestione da parte dei proprietari. Infine, ci sono casi di violenze gratuite sugli animali, spesso riprese e condivise sui social media, che alimentano l’emulazione. È necessario adottare misure più severe per contrastare questi fenomeni, come ad esempio la possibilità di bloccare la diffusione di immagini di violenze sugli animali su Internet.

In conclusione, l’Italia sta facendo progressi nella lotta contro i maltrattamenti sugli animali, con l’introduzione di nuove leggi e l’istituzione di pool specializzati presso le Procure. Tuttavia, è necessario continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e adottare misure più severe per garantire una maggiore tutela degli animali. Come afferma Claudia Taccani, “La nostra speranza è che altre Procure seguano l’esempio di Palermo. Il fatto che esista un pool ad hoc, specializzato e composto da persone sensibili a questi temi, renderà più facile perseguire questi reati, e attivare i sequestri, per esempio. Aiuterà a non derubricarli più come reati di serie B, destinati a finire in coda a tutti gli altri”.

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