La rete, che inizialmente prometteva progresso e democrazia, sta sempre più mostrando un lato oscuro caratterizzato da violenza e sopraffazione. Il Garante della Privacy ha lanciato l’allarme su questa deriva violenta, chiamando esperti e studiosi a riflettere sul fenomeno. Secondo il presidente del Garante, Pasquale Stanzione, Internet non è solo un “teatro” della violenza, ma spesso ne è anche un fattore propulsivo, in grado di influenzare profondamente la società e le persone.
Un esempio emblematico di questa violenza online è il Revenge Porn, che rappresenta il 29% dei provvedimenti adottati dal Garante per tutelare le vittime. Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante, sottolinea che si tratta di forme di violenza non irrilevanti che possono portare al suicidio, citando i tragici casi di Tiziana Cantone e di altre vittime.
Ma la violenza online non si limita solo a questo. Si manifesta anche nel condizionamento delle scelte politiche attraverso il microtargeting, che rappresenta una violazione dell’autodeterminazione individuale. Stanzione lancia un allarme sui rischi di una manipolazione del consenso che può alterare profondamente i processi democratici più importanti.
Inoltre, la violenza si manifesta anche nel metaverso, dove avvengono aggressioni sessuali sugli avatar. Questi episodi dimostrano come la rete, anche nella sua nuova frontiera, sia diventata un luogo privilegiato per la violazione dei corpi femminili. Giuliano Amato, Presidente emerito della Corte Costituzionale, sottolinea che tutto questo riflette il disagio della civiltà di oggi. Secondo lui, la soluzione non sta tanto nelle regole, ma nell’educazione. La responsabilità non è di Facebook, della rete o delle Big Tech, ma è nostra. È necessario dare ai giovani un senso di identità forte per contrastare il male che passa attraverso le loro debolezze.
Tutto questo ci spinge a considerare come restituire la rete alla sua promessa originaria e liberarla da tutto ciò che la tradisce. Come afferma Giuliano Amato, servono non solo l’Antitrust e le autorità, ma anche la famiglia e la scuola. È importante educare i giovani a essere consapevoli delle conseguenze delle loro azioni online e a sviluppare un senso di responsabilità. Solo così si potrà contrastare la violenza online e creare un ambiente digitale più sicuro e rispettoso.
La violenza online rappresenta un lato oscuro della rete che sta mettendo a rischio la sua promessa originaria di democrazia e progresso. È necessario affrontare questo problema attraverso l’educazione dei giovani, la tutela delle vittime e la promozione di un uso responsabile della tecnologia. Restituire la rete alla sua promessa originaria richiede uno sforzo collettivo che coinvolga famiglie, scuole, autorità e società nel suo complesso. Solo così si potrà creare un ambiente online più sicuro e rispettoso per tutti.
Un ritorno atteso con un concept album dal forte impatto emozionale Dopo sette anni di…
Un’esperienza artistica che unisce generazioni Anche nel 2025, il Laboratorio Archivio Grafico Naturale torna all’Istituto…
L’influencer virtuale italiana certificata Meta sarà protagonista dell’evento dedicato all’intelligenza artificiale tra Lugano, Como e…
Le nuove tecnologie stanno trasformando il settore sanitario, migliorando l’efficienza dei servizi e garantendo più…
Nemi si prepara a celebrare San Valentino con un evento che promette di regalare emozioni…
Torna la corsa più suggestiva della Capitale con un passaggio esclusivo Domenica 13 aprile 2025,…