Il ministero dell’Interno frena gli interventi di abbattimento nel Borghetto degli Artigiani a Roma

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Il ministero dell’Interno frena gli interventi di abbattimento nel Borghetto degli Artigiani a Roma - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 16 Settembre 2024 by Redazione

La situazione nel Borghetto degli Artigiani, un’area storicamente segnata da problematiche legate alla criminalità organizzata, continua a destare preoccupazioni. Recentemente, il presidente del municipio V di Roma, Mauro Caliste, ha informato che il ministero dell’Interno non ha ancora erogato i fondi necessari per l’abbattimento delle strutture confiscate. Durante la commissione capitolina congiunta dedicata all’ambiente e al patrimonio, è stato fatto il punto della situazione, evidenziando l’importanza di accelerare le procedure per il recupero di quest’area di via di Acqua Bullicante, attesa da anni.

Le difficoltà nel trasferimento delle risorse

I dettagli mancanti del ministero

Mauro Caliste ha comunicato che, secondo gli aggiornamenti ricevuti, il ministero dell’Interno non ha ancora concretizzato il trasferimento di fondi per gli interventi di demolizione. L’attesa si prolunga e la speranza di una rapida risoluzione si affievolisce, mentre rimane alta l’urgenza di riqualificare un’area che ha vissuto continuamente sotto il peso della criminalità. Francesco Greco, il delegato del sindaco per la legalità, ha assicurato di mantenere i contatti con il ministero per facilitare l’intervento finanziario, essenziale per dare avvio alle operazioni.

Inoltre, i dipartimenti Patrimonio e Lavori Pubblici sono ora in procinto di convocare una riunione tecnica nei prossimi giorni. Questa è stata richiesta per discutere l’aggiornamento del cronoprogramma e per analizzare ulteriori verifiche necessarie riguardo alla sicurezza del sottosuolo. Una comunicazione tempestiva che potrebbe indicare ritardi anche nella fase di costruzione del parco pubblico pianificato, giusto per restituire alla comunità uno spazio verde vitale.

Il cronoprogramma e le tempistiche degli interventi

Piani di bonifica per un’area storica

Secondo il cronoprogramma reso noto lo scorso luglio, il piano prevedeva che la demolizione degli edifici fosse avviata entro il 30 settembre, con la prospettiva di concludere tutte le operazioni di bonifica entro la fine del 2024. Il tempo è un fattore cruciale, dato che l’obiettivo finale è che il municipio possa gestire l’area confiscata dal 2018 e trasformarla in un polmone verde per il quartiere. Il piano ambizioso, che potrebbe rigenerare parte della città, sembra ora farsi più complicato, e i cittadini cominciano a temere che i tempi si allungheranno ulteriormente.

Le preoccupazioni sulla tempistica sono amplificate dai recenti eventi legati all’occupazione dell’area, un problema che continua a ripresentarsi. Durante il periodo estivo, il Comune aveva iniziato le operazioni di bonifica, ma queste non sono state sufficienti a dissuadere occupazioni e attività illecite di varia natura.

Le rioccupazioni e le emergenze locali

Un’area in pericolo e il ritorno delle occupazioni

Malgrado l’avvio dei lavori di bonifica, il fenomeno delle occupazioni abusive è ripreso in maniera preoccupante. A inizio settembre, tre individui, di nazionalità italiana e straniera, sono stati denunciati dai carabinieri della stazione Roma Torpignattara per invasione di terreni o edifici. Questo evento ha riacceso l’attenzione sulla sicurezza dell’area, che storicamente è stata teatro non solo di occupazioni, ma anche di attività illecite, come lo spaccio di sostanze stupefacenti.

In una dinamica preoccupante, una parte dell’area ha subito un incendio il 24 luglio, un evento che ha gettato ulteriore ombra sulle condizioni dell’ex Borghetto. Mauro Caliste ha sollevato dubbi sull’origine di tale incendio, collegato alla ritrovata attività criminosa del luogo. La situazione si fa sempre più critica e i cittadini attendono risposte chiare e rapidità negli interventi promessi.

La comunità locale è in attesa che le autorità competenti prendano misure concrete per restituire sicurezza e dignità a questo territorio, storicamente segnato da problematiche legate alla criminalità. La speranza è che il ministero dell’Interno comprenda l’urgenza di agire e metta a disposizione le risorse necessarie per chiudere un capitolo oscuro della storia di Roma.

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