Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2023 by Redazione
Padre di Ilaria Salis chiede intervento del governo italiano per la figlia detenuta in Ungheria
Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, la 39enne milanese attualmente rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Budapest, ha invocato un intervento del governo italiano per la situazione della figlia. Ilaria è stata accusata di aver aggredito due neonazisti lo scorso 11 febbraio nella capitale ungherese. Salis ha inviato una lettera alla premier Giorgia Meloni, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, al ministro della Giustizia Carlo Nordio, ai presidenti di Camera e Senato e a tutti i capigruppo per sollecitare un’azione da parte del governo italiano. Salis ha sottolineato anche le presunte “violazioni di diritti umani” che la figlia sta subendo. Nonostante abbia già inviato una lettera a Meloni il 22 marzo, al momento non ha ricevuto alcuna risposta.
Rapporti tra Italia e Ungheria: un vantaggio o uno svantaggio?
Secondo Roberto Salis, i rapporti tra il governo italiano e il premier ungherese Viktor Orbán potrebbero essere sia un vantaggio che uno svantaggio, a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere. Salis ha sottolineato che la situazione della figlia potrebbe essere influenzata dal fatto che è schierata politicamente in contrasto con l’attuale maggioranza. Tuttavia, Salis ha affermato che una maggioranza illuminata dovrebbe occuparsi anche dei suoi avversari per dimostrare la propria illuminazione. Fino ad ora, non è stata ricevuta alcuna risposta dalla Farnesina e Salis chiede che il governo italiano si attivi per interrompere una carcerazione che ritiene priva di senso.
Avvocato di Ilaria Salis chiede misure cautelari diverse dal carcere
L’avvocato Eugenio Losco, che difende Ilaria Salis in Italia, ha dichiarato che la sua cliente non ha intenzione di sottrarsi al processo che partirà il 29 gennaio. Tuttavia, l’avvocato chiede che Ilaria possa ottenere i domiciliari in Italia, come previsto da una direttiva recepita da tutte le legislazioni europee. Questa direttiva consente a un cittadino comunitario di avere misure cautelari diverse dal carcere nel proprio paese di residenza. Losco ha sottolineato che la richiesta è volta a garantire una misura cautelare adeguata per Ilaria, senza privarla della sua libertà personale.
Fonte: ANSA
