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Il parco regionale dell’Appia Antica acquisisce il “Casale dell’ex Mulino” per progetti di bonifica e accoglienza

Il parco regionale dell’Appia Antica ha recentemente completato l’acquisizione del “Casale dell’ex Mulino” dalla fondazione Gerini, un passo significativo che consente di avviare un progetto di bonifica e riqualificazione dell’area, trasformandola in un ostello per pellegrini in vista del prossimo Giubileo. Questa iniziativa non solo mira a valorizzare il patrimonio storico e ambientale della zona, ma rappresenta anche un’opportunità per migliorare l’offerta turistica della capitale.

La bonifica: un passo necessario

Rimozione dei rifiuti e recupero ambientale

Durante un recente incontro della commissione Giubileo, il referente del parco ha descritto lo stato della zona prima della bonifica, rivelando la presenza di una discarica a cielo aperto che includeva rifiuti speciali e amianto. La bonifica è stata una priorità fondamentale, poiché il sito si trovava trascurato e in stato di degrado. La rimozione dei materiali inquinanti è stata portata a termine, così come il recupero della vegetazione selvaggia presente nell’area, che era diventata una boscaglia abbandonata. Questi interventi ci sono voluti diversi mesi e hanno dovuto attendere il closing del bilancio regionale, che è avvenuto a fine giugno; questa tempistica ha ritardato l’assegnazione dei fondi necessari a luglio.

Le prospettive di utilizzo

Con la bonifica ora completata, il casale ha riacquistato la dignità e il valore che merita. Questo intervento va oltre la semplice pulizia del sito: rappresenta un primo passo importante per un utilizzo futuro che scandalosamente non era più contemplato. L’approccio sostenibile adottato dal parco mira a garantire che queste aree verdi possano essere valorizzate anche dopo il Giubileo, contribuendo così alla riqualificazione del territorio e alla creazione di un ambiente più sano e fruibile.

La trasformazione del casale: da semplice edificio a ostello dei pellegrini

Caratteristiche storiche e potenzialità

Il “Casale dell’ex Mulino”, risalente tra il XVII e il XVIII secolo e con una superficie di quasi 450 metri quadrati, era già stato oggetto di un intervento di riqualificazione nel 2002 da parte del parco archeologico. Questa storia di dedizione alla preservazione del patrimonio culturale ha reso la sua acquisizione meno costosa rispetto alle valutazioni precedenti, stimata a 1,222 milioni di euro dalla direzione regionale Bilancio. I lavori per convertirlo in un ostello non comporteranno grandi difficoltà, dato che l’immobile dispone già di bagni, cucina e sale, facilitando ulteriormente la sua trasformazione in una struttura ricettiva per i pellegrini.

Tempistiche e obiettivi

Il presidente della commissione Giubileo Dario Nanni ha sottolineato l’importanza di completare i lavori in tempo per l’apertura della Porta Santa, prevista per un futuro imminente. Questo progetto non solo amplierà l’offerta di posti letto in un’area così storicamente significativa di Roma, ma contribuirà anche a valorizzare le risorse naturali e culturali del parco della Caffarella e del VIII municipio.

L’importanza del nuovo ostello per i pellegrini e la comunità

Un beneficio per i pellegrini

In vista del Giubileo, l’ex Casale è stato progettato per accogliere circa una ventina di posti letto, che andranno a sommarsi agli spazi già disponibili nell’ex Granaio Gregoriano di piazza della Repubblica. Questa disponibilità di posti non solo offre un’opzione accogliente ai pellegrini che visiteranno Roma ma rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il turismo religioso nella città.

Un investimento nel futuro della città

Il progetto di riqualificazione del Casale dell’ex Mulino non si limita a una mera operazione di bonifica e recupero edilizio, ma si estende a una visione a lungo termine per la comunità. La commissione si impegna a monitorare i lavori e a garantire che possano contribuire a migliorare la vivibilità e la sicurezza delle aree verdi, rendendole fruibili anche dopo il termine del Giubileo. Questa iniziativa rappresenta un passo avanti nel processo di valorizzazione del patrimonio culturale e naturale di Roma, unendo sostenibilità e accoglienza.

Redazione

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