In un panorama giudiziario sempre più influenzato dai media, emerge la criticità della distorta percezione del processo come strumento di ricerca della verità e di garanzia dei diritti fondamentali. Il vicepresidente del CSM, Fabio Pinelli, mette in luce gli effetti nefasti dei processi mediatici durante il suo intervento all’anno giudiziario del Cnf, sottolineando le pressioni subite dai magistrati e la deriva dell’opinione pubblica nel condizionare il corretto svolgimento delle inchieste.
Nella costellazione giuridica italiana, il fenomeno della giustizia mediatica si manifesta come una minaccia alla corretta applicazione delle leggi e al rispetto dei principi fondamentali della giustizia. Le pressioni esterne, la distorsione delle informazioni e il ruolo giocato dai media nell’orientare l’opinione pubblica mettono in discussione l’autonomia e l’imparzialità del processo, minando la fiducia nella giustizia e compromettendo la tutela dei diritti delle vittime e degli imputati.
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