Il potere curativo dello zenzero contro la lebbra nel Medioevo - avvisatore.it
La scoperta di tracce di zenzero nel tartaro dentale dei lebbrosi sepoliti nel lebbrosario di St. Leonard a Peterborough, in Inghilterra, apre nuove prospettive nella ricerca archeologica della medicina medievale e antica. Lo studio, coordinato dalla Sapienza Università di Roma e pubblicato sulla rivista Scientific Reports, è il risultato di una collaborazione internazionale tra diverse università italiane e inglesi.
Per la prima volta in Europa, è stata individuata la presenza dello zenzero (Zingiber officinale) in individui affetti dalla malattia di Hansen, meglio conosciuta come lebbra, vissuti in epoca medioevale. Lo zenzero era una spezia esotica e costosa, utilizzata nella composizione di preparati medicinali per le sue presunte proprietà terapeutiche. Tuttavia, fino ad ora non si era mai trovata evidenza archeologica dell’uso dello zenzero in associazione alla lebbra.
Il tartaro dentale, un deposito di placca dentale mineralizzata che si forma sui denti, si è rivelato un ricco serbatoio di micro-residui vegetali e animali. Attraverso innovative tecniche di estrazione e sequenziamento del DNA, è possibile analizzare il materiale genetico appartenente ai microorganismi che caratterizzavano il cavo orale dell’individuo, noto come microbioma orale. Inoltre, il tartaro dentale conserva il DNA batterico per secoli e anche millenni. Le analisi condotte hanno dimostrato che la lebbra non aveva alterato il microbioma orale degli individui, ma l’uso di erbe medicinali come lo zenzero potrebbe aver favorito processi di antibiotico-resistenza da parte dei batteri della flora orale.
Questi risultati confermano l’importanza del tartaro dentale come fonte di informazioni preziose sulla dieta, lo stato di salute e le condizioni di vita delle popolazioni antiche. Inoltre, forniscono informazioni sui rimedi medici e curativi del passato che altrimenti sarebbero rimasti invisibili nel record archeologico. La scoperta non solo rappresenta la più antica evidenza archeologica in Europa dell’uso dello zenzero come ingrediente medicinale, ma contribuisce anche a colmare alcune lacune storiche riguardo ai preparati medici somministrati alle persone ospitate nei lebbrosari medievali.
In conclusione, la scoperta della presenza dello zenzero nel tartaro dentale dei lebbrosi medievali apre nuove prospettive nella ricerca archeologica della medicina medievale e antica. Grazie all’analisi del tartaro dentale, è possibile ottenere informazioni preziose sulla dieta, lo stato di salute e le pratiche mediche del passato. Questa scoperta contribuisce a colmare alcune lacune storiche e rappresenta un importante passo avanti nella comprensione della medicina medievale.
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