Ultimo aggiornamento il 20 Agosto 2024 by Giordana Bellante
L’Ente Nazionale Risi lancia l’allerta sul futuro della risicoltura italiana, riferendo che il settore si trova a fronteggiare una situazione critica dovuta alle attuali normative sul deflusso ecologico, che impongono restrizioni severissime sull’uso dell’acqua. In un periodo in cui la disponibilità d’acqua non è stata un problema, il settore si vede costretto a limitare l’irrigazione di circa 1.500 ettari di risaie, un’area collocata tra la Baraggia biellese e vercellese, nota per la produzione del riso con il marchio Dop. Vale la pena analizzare le ripercussioni di queste regole e le misure che potrebbero essere adottate.
L’impatto delle normative sul deflusso ecologico
Regole e abbondanza d’acqua
Le normative comunitarie sul deflusso ecologico richiedono un rilascio di acqua significativamente maggiore per i fiumi e i torrenti utilizzati nell’irrigazione rispetto agli anni precedenti. Ciò si traduce in una disponibilità notevolmente inferiore di risorse idriche per le risaie. Questa misura, pur avendo la finalità di tutelare gli ecosistemi acquatici, ha colpito in modo diretto l’agricoltura, costringendo i produttori a rivedere le proprie strategie di gestione delle risorse idriche.
Nella zona della Baraggia, dove si utilizza principalmente la Roggia Marchesa per l’irrigazione, c’è una preoccupazione crescente per il raccolto imminente. Le risaie, che normalmente prosperano in condizioni adeguate di umidità e acqua, rischiano di subire perdite significative a causa della riduzione dell’approvvigionamento idrico. La mancanza di un equilibrio tra le necessità agricole e le normative ambientali sta creando una tensione preoccupante per gli agricoltori locali, costretti a confrontarsi con una situazione complicata.
Le richieste di dialogo dell’ente risi
Appello alla Regione Piemonte
La presidente di Ente Risi, Natalia Bobba, ha manifestato l’urgenza di un dialogo con la Regione Piemonte. Il suo appello è motivato dalla necessità di rivedere le norme attualmente vigenti per evitare effetti devastanti sul settore. Bobba ha sottolineato l’importanza di trovare un compromesso che tenga conto della sostenibilità ambientale, senza compromettere la produzione nostrana.
Inoltre, Bobba ha chiesto un incontro con le istituzioni per esaminare la questione in modo dettagliato e per discutere possibili modifiche alle normative esistenti. La situazione è stata rimarcata anche a livello ministeriale, dove la necessità di dialogo è stata ribadita. È apparso evidente che la risicoltura italiana necessita di attenzione e interventi significativi per continuare a prosperare nel contesto europeo.
Il futuro della risicoltura italiana
Rischi per la produzione e il mercato
L’attuale scenario solleva interrogativi riguardo al futuro del mercato del riso in Italia, un settore già provato da competizione con i risi importati. Bobba ha messo in evidenza il rischio di abbandonare il primato della risicoltura italiana a favore di importazioni estere, sottolineando che la situazione richiede una riflessione seria da parte di tutti gli attori coinvolti, sia a livello nazionale che europeo.
Adottare comportamenti normativi più equi è apparso cruciale per mantenere non solo la qualità della produzione italiana, ma anche la competitività in un mercato che è molto più ampio e diversificato. La necessità di un approccio integrato che consideri sia le esigenze ambientali sia quelle produttive è diventata prioritaria per garantire che la risicoltura italiana continui a essere un settore forte, sostenibile e innovativo.
La chiamata all’azione di Ente Risi e il desiderio di collaborare con le autorità locali e europee potrebbero rivelarsi fondamentali per affrontare la crisi e garantire un futuro solido per i produttori di riso in Italia.