Il Tar del Lazio dimezza la multa di 10 milioni ad Amazon per inganni commerciali

Il Tar del Lazio riduce la multa ad Amazon da 10 a 5 milioni di euro per pratiche commerciali scorrette, sottolineando la necessità di maggiore trasparenza nel settore e-commerce.
"Il Tar del Lazio riduce la multa di 10 milioni ad Amazon per pratiche commerciali ingannevoli." "Il Tar del Lazio riduce la multa di 10 milioni ad Amazon per pratiche commerciali ingannevoli."
Il Tar del Lazio riduce la multa di 10 milioni ad Amazon per pratiche commerciali ingannevoli, segnando un'importante svolta legale nel 2025

Ultimo aggiornamento il 20 Febbraio 2025 by Giordana Bellante

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio ha recentemente ridotto a 5 milioni di euro la sanzione originariamente inflitta ad Amazon EU e Amazon Services Europe, che nel aprile 2024 erano state multate per un totale di 10 milioni di euro dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Le due società, con sede in Lussemburgo, sono state accusate di pratiche commerciali scorrette, ritenute ingannevoli e aggressive.

Le accuse e la decisione dell’autorità

L’AGCM ha individuato due condotte problematiche da parte di Amazon. La prima riguardava la pre-impostazione dell’acquisto periodico su un’ampia gamma di prodotti, mentre la seconda si riferiva alla pre-impostazione della consegna veloce a pagamento, nonostante fosse disponibile l’opzione di consegna gratuita. L’Autorità ha accolto gli impegni proposti da Amazon riguardo alla seconda condotta, ma ha deciso di sanzionare la prima con l’importo di 10 milioni di euro.

Durante l’istruttoria, è emerso che sulla pagina web di Amazon, dove vengono presentate le caratteristiche dei prodotti, l’opzione “acquisto periodico” era pre-selezionata al posto di “acquisto singolo”. Questa pratica, secondo l’AGCM, limitava notevolmente la libertà di scelta dei consumatori, creando confusione e potenzialmente inducendo in errore gli utenti.

Il giudizio del tar

Il Tar del Lazio ha esaminato le argomentazioni presentate e ha concluso che la mancanza di informazioni chiare riguardo agli effetti della preselezione non poteva essere considerata una condotta “aggressiva”. I giudici hanno sottolineato che, sebbene ci fosse un giudizio di ingannevolezza da parte dell’AGCM, non si poteva configurare la condotta di Amazon come aggressiva ai sensi degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo.

Pertanto, il Tar ha deciso di annullare parzialmente la sanzione, riducendo l’importo da 10 milioni di euro a 5 milioni di euro. Questa decisione ha rappresentato una significativa attenuazione della penalità inizialmente inflitta, riconoscendo al contempo la validità delle preoccupazioni sollevate dall’Autorità riguardo alla trasparenza delle pratiche commerciali di Amazon.

Implicazioni per il settore e i consumatori

La riduzione della multa rappresenta un importante precedente nel settore dell’e-commerce, evidenziando la necessità di una maggiore chiarezza nelle pratiche commerciali online. La decisione del Tar potrebbe influenzare non solo Amazon, ma anche altre piattaforme di vendita online che adottano pratiche simili. I consumatori, da parte loro, devono essere sempre più consapevoli delle modalità di acquisto e delle opzioni disponibili, per evitare di trovarsi in situazioni di confusione o inganno.

In un contesto in cui il commercio elettronico continua a crescere, la vigilanza delle autorità di regolamentazione rimane cruciale per garantire che i diritti dei consumatori siano tutelati. La sentenza del Tar del Lazio potrebbe spingere le aziende a rivedere le loro politiche commerciali, assicurando una maggiore trasparenza e correttezza nei confronti degli utenti.

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