Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Don Arrigo Beccari: il sacerdote che si oppose all’Olocausto
La storia di Don Arrigo Beccari, il religioso che salvò i ragazzi ebrei nascosti a Villa Emma a Nonantola durante l’Olocausto, è stata riscoperta grazie alle ricerche di Giuseppe Mammarella, Responsabile dell’Archivio Storico Diocesano di Termoli-Larino. Mammarella ha scoperto che il sacerdote utilizzò documenti falsificati con il timbro contraffatto del Comune di Larino per proteggere i giovani ebrei.
Secondo Mammarella, la scelta di Larino come luogo di provenienza degli ebrei si basava sull’idea che fosse impossibile per i tedeschi controllare la situazione in quella zona, che era già stata occupata dagli anglo-americani all’epoca dell’espatrio dei giovani ebrei. Questa scoperta ha portato Mammarella a effettuare ulteriori ricerche per comprendere le motivazioni di questa scelta.
Dopo l’8 settembre 1943, il pericolo di deportazione e morte divenne reale anche per coloro che si trovavano a “Villa Emma”. I ragazzi e i loro accompagnatori furono nascosti in gran parte nel seminario locale e presso varie famiglie del posto, prima di essere messi in salvo.
La decisione di utilizzare un timbro contraffatto del Comune di Larino, che raffigurava uno stemma di fantasia invece dell’ala su campo azzurro, fu presa quando giunse la notizia che la città era stata o stava per essere liberata dagli anglo-americani. Le truppe alleate sbarcarono sulla costa molisana il 3 ottobre 1943 e pochi giorni dopo entrarono a Larino tra il 10 e il 12 ottobre.
Questo episodio dimostra il coraggio e la determinazione di Don Arrigo Beccari nel proteggere i giovani ebrei durante uno dei periodi più bui della storia. Le sue azioni hanno salvato molte vite e sono un esempio di resistenza e umanità in un momento di estrema violenza e persecuzione. La storia di Don Arrigo Beccari e dei ragazzi ebrei nascosti a Villa Emma a Nonantola merita di essere ricordata e celebrata come un esempio di speranza e solidarietà in tempi difficili.