Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2024 by Redazione
Ilaria Salis, l’insegnante italiana detenuta in Ungheria con accuse gravi
Ilaria Salis, l’insegnante italiana detenuta in Ungheria dallo scorso anno, è apparsa oggi in Aula a Budapest con catene ai polsi e alle caviglie. L’accusa nei suoi confronti è quella di aver picchiato degli estremisti neonazisti. Se condannata, rischia fino a 24 anni di carcere.
Il padre di Ilaria Salis denuncia le condizioni disumane della figlia
Il padre di Ilaria Salis, Roberto Salis, ha rivelato in un’intervista a Quarta Repubblica le terribili condizioni in cui si trova sua figlia. Ha dichiarato di aver visto sua figlia per l’ultima volta il 26 novembre dello scorso anno e di essere venuto a conoscenza delle sue condizioni solo il 12 ottobre, quando ha letto una lettera inviata agli avvocati e all’Ambasciata italiana. La lettera descriveva le condizioni disumane a cui Ilaria era sottoposta in prigione.
Le accuse e le condizioni di detenzione di Ilaria Salis
Ilaria Salis è stata arrestata l’11 febbraio con l’accusa di aver aggredito e procurato lesioni gravi con pericolo di morte. Tuttavia, secondo il padre, le persone coinvolte nell’aggressione si sono riprese in 5-8 giorni e il nome di Ilaria non compare nemmeno nelle 800 pagine di atti relativi a un’organizzazione criminale che avrebbe commesso atti simili in Germania dal 2017 al 2020. Ilaria ha anche subito torture per 35 giorni e per 8 giorni è stata lasciata in una cella di isolamento senza carta igienica, sapone ed assorbenti. Il padre ha denunciato che sua figlia ha dovuto asciugarsi con i vestiti perché non aveva asciugamani.
Ilaria Salis si dichiara estranea ai fatti e afferma di non avere alcun legame con l’organizzazione criminale di cui viene accusata. Ha avuto precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, ma secondo il padre si tratta di reati lievi che non dovrebbero influire sulla sua professione di insegnante.
Il padre ha anche criticato l’ambasciata italiana per non aver fatto abbastanza per aiutare sua figlia durante la sua detenzione. Ha dichiarato di aver sollevato la questione in almeno quattro o cinque udienze, ma solo oggi è riuscito a portare una troupe televisiva in tribunale. Ha concluso dicendo che dopo 11 mesi finalmente avrà un incontro con l’ambasciatore.
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