Ilaria Salis ai domiciliari in Ungheria: intervista al padre - avvisatore.it
Roberto Salis, padre di Ilaria, parla della difficile situazione della figlia di 39 anni, attualmente in carcere in Ungheria dall’11 febbraio 2023 e ancora in attesa di giudizio. In un’intervista a Newzgen, ha espresso le sue preoccupazioni riguardo alla possibilità di domicilio in Ungheria, sottolineando i rischi che comporterebbe per la sua famiglia. Ha dichiarato: “Non ci sembrava una grande idea. Adesso, però, ci sono due ministri che hanno detto che questa è la scelta giusta: mi auguro che, attraverso i servizi segreti e le reti diplomatiche, possano garantire che la richiesta degli arresti domiciliari in Ungheria sia esente da qualsiasi rischio e pericolo”. Ha inoltre evidenziato il cambiamento nelle condizioni di detenzione della figlia dopo l’attenzione mediatica ricevuta: “Mia figlia mi ha detto che ieri hanno iniziato ad imbiancare la sua cella con interventi di ristrutturazione delle docce. E’ incredibile che questo sia accaduto solo dopo il caos mediatico che si è scatenato”.
L’udienza è stata anticipata al 28 marzo, due mesi prima rispetto alla data prevista. Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha lavorato per facilitare questo cambiamento. Salis ha espresso dubbi sulla consegna di un hard disk contenente prove a sua figlia, sottolineando le limitazioni nell’accesso al materiale: “Peccato che fino a pochi giorni fa non le hanno nemmeno permesso di collegare l’hard disk al PC e ora le è concesso di consultare quel materiale solamente un paio d’ore 2-3 volte a settimana”. La situazione appare complessa, con il coinvolgimento di vari attori e la necessità di garantire un processo equo per Ilaria.
Roberto Salis ha evidenziato l’importanza dell’attenzione mediatica nel caso della figlia e ha lanciato un appello ai giovani affinché non si lascino emarginare dalla società. Ha dichiarato: “Io sono pronto a tutto per mia figlia. Sapevo di ritrovarmi in un tritacarne, ma per i figli si fa di tutto nella vita. Qui serve coinvolgere le masse, mobilitare i giovani. Dico loro le stesse cose che dicevo a mia figlia: non permettete alla casta di mettervi ai margini. Il mondo è emendabile nel momento in cui si decide di farlo; mettersi ai margini senza una finalità concreta significa far vincere quelli che si pensa di combattere”. Salis si rivolge alla generazione più giovane, invitandola a essere attiva e a non lasciarsi escludere dalla società.
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