Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, ritorna in Italia dopo 16 mesi di detenzione in Ungheria - Occhioche.it
Contesto: La notizia dell’arrivo in Italia di Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, dopo oltre 16 mesi trascorsi in Ungheria a seguito dell’accusa di aver partecipato a due aggressioni nei confronti di militanti di estrema destra.
Ilaria Salis, eurodeputata di Avs, è recentemente tornata in Italia dopo aver trascorso oltre 16 mesi in Ungheria a seguito di un’accusa di aggressione nei confronti di militanti di estrema destra. La Salis era stata arrestata e successivamente posta ai domiciliari, con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico dal 23 maggio scorso.
Ieri, il giudice Jozsef Sos ha concesso l’immunità alla Salis, sospendendo il processo a suo carico e ordinando la rimozione del braccialetto elettronico. Questa decisione ha permesso all’eurodeputata di fare ritorno in Italia, dove è arrivata nella casa dei suoi genitori a Monza in auto, dopo un lungo viaggio da Budapest.
Ilaria Salis è finalmente tornata in Italia, dove ha potuto riabbracciare i suoi cari dopo oltre un anno di lontananza forzata. La Salis è arrivata nella casa dei suoi genitori a Monza, dopo aver percorso in auto la distanza che la separava da Budapest, dove era stata trattenuta per oltre 16 mesi.
La notizia del ritorno in Italia di Ilaria Salis ha suscitato diverse reazioni da parte di esponenti politici e associazioni per i diritti umani. In molti hanno espresso solidarietà all’eurodeputata, sottolineando l’importanza della tutela dei diritti fondamentali di ogni individuo, indipendentemente dalle accuse che gli vengono mosse. Altri hanno invece espresso perplessità sulla decisione del giudice ungherese di concedere l’immunità alla Salis, chiedendo chiarezza sulla vicenda e sulle prove a carico dell’eurodeputata.
Al momento, non è ancora chiaro quale sarà il futuro di Ilaria Salis, sia dal punto di vista politico che giudiziario. La Salis dovrà infatti attendere la decisione definitiva del tribunale ungherese sulla sua posizione, anche se la concessione dell’immunità rappresenta sicuramente un passo importante verso la sua completa riabilitazione. Dal punto di vista politico, invece, la Salis dovrà valutare se continuare il suo impegno come eurodeputata o se dedicarsi ad altre attività, magari legate alla promozione dei diritti umani e della giustizia sociale.
*La vicenda di Ilaria Salis riapre il dibattito sulla situazione dei diritti umani in Ungheria, paese dove negli ultimi anni si sono verificati diversi episodi di violenza e discriminazione nei confronti di minoranze etniche, religiose e sessuali. La decisione del giudice Sos di concedere l’immunità alla Salis rappresenta sicuramente un segnale importante, ma non basta a risolvere le criticità che permangono nel sistema giudiziario e politico ungherese. Per questo, sarà necessario continuare a monitorare la situazione e a fare pressione sulle autorità ungheresi affinché vengano garantiti i diritti fondamentali di tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, etnica, religiosa o sessuale.
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