Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 by Francesca Monti
Introduzione:
La Corte Costituzionale ha recentemente dichiarato l’illegittimità costituzionale di una normativa regionale che disciplina il trattamento dei dati personali nell’installazione di impianti di videosorveglianza. La sentenza n. 69, depositata di recente, ha messo in luce come tale disciplina vìoli gli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea e invada le competenze legislative esclusive dello Stato nella materia “ordinamento civile”. In particolare, è stato dichiarato incostituzionale l’articolo 3 della legge della Regione Puglia n. 13 del 2023, in contrasto con l’art. 117, commi primo e secondo, della Costituzione.
La complessa disciplina europea in materia di trattamento dei dati personali
La Corte Costituzionale, nel comunicato che accompagna la sentenza, ha evidenziato come l’Unione Europea, nell’esercizio della competenza stabilita nell’art. 16 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, abbia dettato una disciplina complessa e articolata in materia di trattamento dei dati personali. Tale disciplina trova completamento e integrazione nelle fonti nazionali, creando un quadro normativo ampio e dettagliato.
‘invasione di competenze legislative da parte della Regione
Secondo i giudici della Consulta, la Regione non ha il potere di regolare autonomamente questa materia, né di operare una selezione di fonti e previsioni all’interno del complesso quadro normativo definito sia dall’Unione Europea che dal legislatore statale. La normativa regionale, infatti, non solo si sovrappone alle normative europea e statale, travalicando le proprie competenze, ma effettua anche una scelta arbitraria. Il contenuto precettivo di tale scelta equivale a ritenere vincolanti solo le regole individuate dal legislatore regionale, trascurando le altre dettate dall’Unione Europea e dal legislatore statale.
La sentenza della Corte Costituzionale e le sue implicazioni
La sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 3 della legge della Regione Puglia n. 13 del 2023, sottolineando la necessità di rispettare gli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea e le competenze legislative esclusive dello Stato nella materia “ordinamento civile”. Questa decisione pone l’accento sull’importanza di un’armonizzazione delle normative regionali con quelle europee e statali, specialmente in materie delicate come il trattamento dei dati personali nell’installazione di impianti di videosorveglianza. La Corte, quindi, ribadisce il ruolo fondamentale dell’Unione Europea e dello Stato nel definire il quadro normativo di riferimento, limitando l’autonomia delle Regioni in queste materie.