Impatto della bassa istruzione: 25% delle morti attribuite ai tumori - avvisatore.it
Il tema scelto per il World Cancer Day 2024, “Colmare il divario di cura”, riflette la situazione attuale dell’Italia, che si trova ad affrontare un crescente peso delle disuguaglianze. Anche quando si tratta di cancro, una malattia ormai cronicizzata e protetta dalla legge sul diritto all’oblìo, che è entrata in vigore il 2 gennaio, ma che ancora attende i decreti attuativi, le disuguaglianze hanno un impatto drammatico sulla vita di milioni di persone. Le persone che pagano il prezzo più alto sono quelle con un basso livello di istruzione, un reddito più basso, che vivono in aree svantaggiate, che devono spostarsi per ricevere cure migliori o che devono rivolgersi alla sanità privata. Queste persone devono anche affrontare spese per farmaci, trattamenti e integratori, e molte di loro hanno già una disabilità. Pertanto, oltre alla ricerca della guarigione e delle terapie per cronicizzare il cancro, è fondamentale contrastare le disuguaglianze.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Public Health, in Italia circa un quarto delle morti per cancro è attribuibile a una scarsa istruzione. Nel 2019, ci sono stati circa 30.000 decessi per cancro che hanno coinvolto 22.271 uomini e 7.456 donne tra i trenta e gli ottantaquattro anni. Questo è principalmente dovuto al fatto che un basso livello di istruzione di solito comporta un reddito più basso e una minore capacità di spesa per le cure, oltre a una competenza limitata riguardo agli stili di vita e alla prevenzione. Quando viene diagnosticato il cancro, le difficoltà economiche causate dalla bassa istruzione si sommano a quelle che la malattia porta con sé, creando una tossicità finanziaria che colpisce il 26% delle persone con tumore e i loro caregiver. Queste persone spesso devono affrontare spese extra e rinunciare a parte del loro reddito abituale.
Nel 2022, quasi 28.000 persone in Italia sono state costrette a cercare cure fuori dalla loro regione, e questa è solo una delle principali cause di tossicità finanziaria. Per comprendere meglio questo fenomeno e intervenire in modo più efficace, è stato sviluppato un questionario chiamato Proffit (Patient Reported Outcome for Fighting Financial Toxicity). Il questionario, presentato dall’Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica) insieme all’Istituto Superiore di Sanità, si basa su 16 affermazioni sulle quali i pazienti possono esprimere il loro assenso o dissenso riguardo a temi come la qualità dell’interazione con gli operatori sanitari e la copertura delle spese non incluse nel sistema sanitario. Questo questionario potrebbe essere un punto di partenza per contrastare la tossicità finanziaria. L’Aiom, insieme ad altre associazioni come Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) e Favo (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), chiede che nessun cittadino venga lasciato indietro e che siano effettuati maggiori investimenti e assunzioni di personale per sostenere l’oncologia con misure strutturali.
Davanti alla cronicizzazione del cancro, diventa sempre più importante affrontare la sua sostenibilità economica e assistenziale, così come la qualità della vita dei pazienti. Secondo Gianni Amunni, coordinatore scientifico dell’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (Ispro) e direttore scientifico del Cracking Cancer Forum, in Italia ci sono circa 4,5 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Mentre il numero di casi di cancro è aumentato negli ultimi 20 anni, è anche aumentata la percentuale di
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