Incendio devastante al campo rom di Albuccione: chiuse scuole e attività commerciali - Occhioche.it
Un grave incendio ha nuovamente colpito il campo rom abusivo di Albuccione a Guidonia, rendendo necessarie misure di emergenza per tutelare la salute pubblica. Il sindaco Mauro Lombardo ha emesso una serie di ordinanze che hanno comportato la chiusura di una scuola e la modifica degli orari di un centro commerciale. La situazione rimane critica e suscita preoccupazione tra i residenti.
Alle 18:30 di mercoledì 11 settembre, una colonna di fumo nero ha avvolto il cielo sopra Guidonia, visibile da diversi chilometri di distanza. L’area interessata si trova tra via dell’Albuccione e la via Nazionale Tiburtina, dove il fuoco è stato originato da un camper in fiamme, simile all’incidente che aveva colpito la baraccopoli il mese precedente. La prontezza delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile è stata cruciale per contenere l’incendio e prevenire ulteriori danni.
Il sindaco Mauro Lombardo ha deciso di recarsi personalmente sul luogo dell’incidente per monitorare la situazione. L’intensità del rogo ha spinto l’ufficio del sindaco a emettere un’ordinanza di chiusura per oggi, giovedì 12 settembre, dell’istituto comprensivo Giuliano Montelucci, al fine di garantire la sicurezza degli studenti e del personale.
In risposta all’emergenza, i volontari della protezione civile sono intervenuti per distribuire circa 500 mascherine FFP2 alle persone presenti nell’area, al fine di limitare l’esposizione ai fumi tossici emessi dall’incendio. Il fumo provocato da questo tipo di rogo è particolarmente pericoloso, e i cittadini sono stati avvisati di evitare di aprire le finestre e di rimanere all’interno delle abitazioni.
Inoltre, la situazione ha comportato la chiusura anticipata del centro commerciale Tiburtino. Il municipio ha comunicato che, in accordo con il sindaco, il centro commerciale ha deciso di modificare gli orari di apertura. Questa misura precauzionale è stata presa per salvaguardare non solo la salute degli studenti e del personale della scuola, ma anche dei clienti e dei dipendenti del centro commerciale.
Il campo rom di Albuccione, una delle più grandi baraccopoli della provincia di Roma, era stato già sottoposto a chiusura con un’ordinanza del sindaco il mese scorso, a seguito del devastante incendio che si era verificato il 12 agosto. Dopo quell’incidente, l’area era stata transennata per evitare l’accesso e lo stazionamento, vista la pericolosità dei roghi che possono originarsi in situazioni simili.
Mauro Lombardo ha preso chiari provvedimenti per garantire la sicurezza nell’area, vietando l’ingresso a chiunque non fosse autorizzato. Le transenne sono state posizionate con l’intento di salvaguardare i residenti e limitare l’impatto dell’incendio sulle abitazioni e le attività commerciali circostanti.
La situazione è complicata ulteriormente dalle recenti scritte naziste apparse sui jersey posti a protezione dell’area. Pochi giorni dopo il primo incendio, la frase “Arbeit macht frei” e simboli di odio sono stati scoperti su alcuni barriere di cemento, creando ulteriore disagio tra i residenti che già temono per la propria sicurezza. La scritta, storicamente associata ai campi di concentramento, ha suscitato indignazione e preoccupazione.
Dopo che i jersey erano stati rimossi da ignoti, il comune ha provveduto a riposizionarli il 18 agosto, mantenendo un focus sulla protezione della zona. Il secondo incendio avvenuto a settembre ha riacceso l’attenzione su questa complessa e delicata vicenda, che affonda le radici in un contesto sociale complesso e problematico.
Il susseguirsi di eventi drammatici al campo rom di Albuccione continua a sollevare un dibattito acceso tra le autorità locali, i cittadini e le associazioni. La connessione tra il campo e gli incendi frequenti porta alla luce questioni di sicurezza e di gestione del territorio, che necessitano di un’analisi approfondita e di soluzioni a lungo termine. La presenza di roghi e atti vandalici sembra rappresentare sintomi di problemi più ampi, che richiederanno l’attenzione delle istituzioni e della comunità per trovare risposte efficaci per il futuro.
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