Ultimo aggiornamento il 10 Giugno 2024 by Giordana Bellante
Una tragica notte a Milano ha visto la vita di un giovane rider spegnersi a causa di un incidente stradale. Il responsabile, un 22enne italiano, è stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso dalla Polizia locale, ma al momento rimane a piede libero.
‘incidente e la fuga
Un rider investito e lasciato solo in strada
Nella serata di ieri, in via Camaldoli a Milano, un rider è stato investito da una Fiat Punto mentre svolgeva il suo lavoro. Il conducente dell’auto, dopo aver colpito il giovane, non si è fermato a prestare soccorso, dileguandosi nella notte e lasciando la vittima riversa sull’asfalto.
Il rider, soccorso da un’ambulanza giunta sul posto poco dopo l’incidente, è stato trasportato d’urgenza in ospedale. Purtroppo, nonostante i disperati tentativi dei medici, il giovane non ce l’ha fatta e si è spento nelle ore successive al ricovero.
Le indagini e il ritrovamento del colpevole
Un’auto abbandonata e un amico tradito
Le indagini sull’incidente sono state avviate immediatamente dagli agenti del Reparto Radiomobile della Polizia Locale. Grazie all’attività investigativa, il veicolo responsabile dell’incidente è stato rintracciato nei pressi della stazione di Rogoredo, abbandonato a causa della rottura del radiatore.
‘auto risultava essere di proprietà di un amico del conducente, il quale l’aveva sottratta poco prima dello scontro. Il proprietario della macchina, dopo aver appreso dell’incidente, ha collaborato con la Polizia Locale per rintracciare il responsabile.
Grazie alla collaborazione del proprietario e alle indagini condotte dagli agenti, il conducente della Fiat Punto è stato identificato in un 22enne italiano, .. Il giovane è stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso, ma al momento rimane a piede libero in attesa di ulteriori sviluppi nelle indagini.
Questa tragica vicenda riporta ancora una volta l’attenzione sulla sicurezza stradale e sull’importanza di rispettare le regole del codice della strada, a tutela di tutti gli utenti, in particolare dei più vulnerabili come i ciclisti e i rider impegnati nelle loro consegne.