Incontro dei parenti delle vittime dell’attentato a Fiumicino

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Incontro dei parenti delle vittime dell'attentato a Fiumicino - avvisatore.it

Ultimo aggiornamento il 17 Dicembre 2023 by Redazione

Commemorazione dell’attentato di Fiumicino: i familiari delle vittime si ritrovano dopo 50 anni

Per la prima volta siamo qui, abbiamo conosciuto tutti i parenti delle vittime di quella strage. Siamo andati a vedere una targa apposta sul luogo dell’attentato. Queste sono le parole di Anna Narciso, figlia di Raffaele Narciso, una delle vittime dell’attentato terroristico avvenuto il 17 dicembre 1973 all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino. Quel giorno, un commando di cinque terroristi palestinesi fece irruzione nell’aeroporto, sparando raffiche di mitra tra i passeggeri in attesa di imbarcarsi. L’attentato causò la morte di 32 persone, tra cui 6 italiani.

Grazie al podcast “Una mattina a Fiumicino”, realizzato dalla giornalista Michela Chimenti, i familiari delle vittime hanno avuto l’opportunità di ritrovarsi nella cerimonia commemorativa di oggi. Oggi dopo cinquant’anni i parenti delle vittime si ritrovano grazie al mio podcast – commenta Chimenti – e quattro anni di ricerche, durante i quali ho raccolto le voci dei familiari e nuovi documenti precedentemente segreti. I parenti si sono ascoltati e hanno sentito l’impellente necessità di trovarsi, di parlarsi, di condividere questo momento di dolore e questa gioia, perché oggi abbiamo anche sorriso. Ho la pelle d’oca e non ci credo, quando arrivi a creare un sentimento così condiviso per me è stato straordinario, credo lo capirò fra qualche giorno.

La speranza di giustizia per le vittime

Nonostante siano passati 50 anni dall’attentato, i familiari delle vittime non hanno mai smesso di sperare in una forma di giustizia. Qualcosa si sta muovendo. Abbiamo saputo della dichiarazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ci rassicura che, forse, il silenzio di cinquant’anni stia per finire. Non vogliamo trovare un colpevole, non sono stati trovati cinquant’anni fa e non li troveranno mai, ma riteniamo che le vittime non vanno mai dimenticate. La memoria collettiva di queste cose è importante, afferma Anna Narciso, indossando un fazzoletto bianco con i nomi e le foto delle sei vittime italiane dell’attentato.

Un momento di dolore e gioia condivisa

La cerimonia commemorativa di oggi è stata un momento di dolore e gioia condivisa per i familiari delle vittime. Grazie al podcast di Michela Chimenti, hanno avuto l’opportunità di ascoltarsi reciprocamente e di condividere le loro esperienze. Quando arrivi a creare un sentimento così condiviso, per me è stato straordinario. Credo che lo capirò fra qualche giorno, afferma Chimenti. La cerimonia ha permesso ai familiari di trovare conforto l’uno nell’altro e di mantenere viva la memoria delle vittime.

In conclusione, la commemorazione dell’attentato di Fiumicino ha rappresentato un momento di ritrovo per i familiari delle vittime, che dopo 50 anni hanno avuto l’opportunità di condividere il loro dolore e la loro gioia. Grazie al podcast di Michela Chimenti, hanno potuto ascoltarsi reciprocamente e mantenere viva la memoria delle vittime. Nonostante non si sia ancora giunti a una forma di giustizia, i familiari sperano che il silenzio di cinquant’anni stia per finire e che le vittime non vengano mai dimenticate. La memoria collettiva di questi eventi è di fondamentale importanza per la società.

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