Indagati maltrattamenti, braccialetto mancante: carcere - avvisatore.it
Due casi recenti a Rimini hanno sollevato preoccupazioni riguardo all’efficacia dei braccialetti elettronici utilizzati per monitorare i maltrattatori domestici. In entrambi i casi, gli indagati erano stati sottoposti a provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e divieto di avvicinamento con l’obbligo di indossare un braccialetto elettronico. Tuttavia, a causa della mancanza di questi dispositivi, entrambi gli indagati sono finiti in carcere.
La normativa recentemente introdotta, nota come “codice rosso”, prevede l’uso dei braccialetti elettronici anche per i casi di maltrattamento domestico che non coinvolgono la detenzione domiciliare. Tuttavia, sembra che la disponibilità di questi dispositivi sia un problema. Nel primo caso, un cittadino di origine albanese è stato denunciato dalla moglie per maltrattamenti e gli è stata notificata un’ordinanza cautelare che prevedeva il divieto di avvicinamento e l’allontanamento dalla casa familiare. Nonostante l’indagato fosse in attesa del dispositivo di tracciamento, è stato portato in carcere. Solo dopo un interrogatorio di garanzia, durante il quale l’indagato ha negato le accuse, è stato rilasciato su istanza dei suoi avvocati, nonostante il braccialetto elettronico non fosse ancora disponibile.
Un caso simile si è verificato con un altro indagato, anche lui denunciato dalla moglie per maltrattamenti. Anche in questo caso, a causa della mancanza di braccialetti elettronici, l’uomo è stato arrestato e poi rilasciato senza l’obbligo di indossare il dispositivo.
Uno dei problemi evidenziati dai difensori degli indagati è la presunta inefficienza dei braccialetti elettronici. Nel caso del primo indagato, il dispositivo applicato all’uomo sembra essere difettoso, poiché scatta l’allarme ogni tre ore. Questo solleva dubbi sulla sua affidabilità e sulla sua capacità di monitorare correttamente l’indagato. Anche nel caso del secondo indagato, non è chiaro se i braccialetti elettronici siano stati effettivamente disponibili o se ci siano stati problemi tecnici che hanno impedito il loro utilizzo.
Questi casi sollevano preoccupazioni sulla sicurezza delle vittime di maltrattamenti domestici. Se i braccialetti elettronici non sono disponibili o non funzionano correttamente, le vittime possono essere esposte a ulteriori rischi. È importante garantire che i dispositivi di monitoraggio siano affidabili e che siano disponibili in modo tempestivo per proteggere le vittime e prevenire ulteriori abusi.
La Procura della Repubblica sta indagando su questi casi per capire cosa sia andato storto e per garantire che situazioni simili non si ripetano in futuro. Nel frattempo, è necessario affrontare i problemi tecnici legati ai braccialetti elettronici e garantire che siano disponibili in modo tempestivo per proteggere le vittime di maltrattamenti domestici.
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