Ultimo aggiornamento il 29 Dicembre 2023 by Redazione
Orrori e violenze sessuali dopo gli attacchi di Hamas in Israele
Dopo gli attacchi di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre 2023, è emerso un quadro spaventoso di violenza sessuale contro le donne. Un’indagine condotta dal New York Times ha rivelato dettagli angoscianti, che indicano violenze sessuali e mutilazioni in diversi luoghi presi di mira dai terroristi.
Orrori e tragedie: la storia di Gal Abdush
Una delle vittime, Gal Abdush, madre di due figli, è scomparsa da un rave che si è trasformato in un luogo di massacro. Un video virale girato da una donna alla ricerca del suo amico scomparso ha mostrato Gal Abdush sdraiata sulla strada, parzialmente vestita, con il viso bruciato in modo irreconoscibile. Gli agenti di polizia israeliani, basandosi su prove video, ritengono che Gal Abdush sia stata violentata. La sua tragica storia è diventata un simbolo degli orrori inflitti alle donne israeliane durante gli attacchi.
La diffusa violenza di genere
L’indagine ha identificato almeno sette luoghi in cui donne e ragazze israeliane sembrano essere state aggredite o mutilate sessualmente. Testimoni, personale medico, soldati e consulenti in materia di stupro sono stati intervistati dal New York Times, fornendo un quadro completo della diffusa violenza di genere avvenuta il 7 ottobre.
Scene di terrore e brutalità
Il terrore si è diffuso al rave, nelle basi militari lungo il confine di Gaza e nei kibbutz. Testimoni hanno descritto scene esplicite di donne violentate e uccise in diversi luoghi lungo la Route 232, l’autostrada dove è stato trovato il corpo di Gal Abdush. Secondo il New York Times, medici e soldati volontari hanno riferito di aver scoperto più di 30 corpi di donne e ragazze con segni di abuso sessuale.
L’indagine ha anche rivelato fotografie e video inquietanti, tra cui il cadavere di una donna con chiodi conficcati nelle cosce e nell’inguine. Un altro video, fornito dall’esercito israeliano, mostrava due soldatesse morte in una base vicino a Gaza, che sembravano essere state colpite direttamente nelle zone genitali.
Hamas nega le accuse
Hamas ha negato le accuse di violenza sessuale, suscitando indignazione tra gli attivisti israeliani. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e Un Women sono stati criticati per non aver riconosciuto tempestivamente le accuse.
Difficoltà nella raccolta di prove
La polizia israeliana ha rivelato che inizialmente non si è concentrata sulla raccolta di prove forensi sui corpi delle donne a causa del caos e dei doveri religiosi. La mancanza di autopsie e di esami sulla scena del crimine ha lasciato le famiglie alla ricerca di risposte.
L’indagine ha incontrato ostacoli nella raccolta di prove forensi, tipiche nei casi di violenza sessuale diffusa durante i conflitti. Secondo Adil Haque, professore di diritto alla Rutgers ed esperto di crimini di guerra, nei conflitti armati si dà priorità alla sicurezza, piuttosto che all’istruzione di casi penali. Tuttavia, testimonianze oculari possono essere sufficienti per perseguire i responsabili.
Testimonianze angoscianti
Testimoni come Sapir e Raz Cohen hanno fornito resoconti espliciti della brutalizzazione delle donne da parte degli aggressori. Le loro testimonianze sono state supportate da fotografie e video.
Sapir ha descritto scene in cui uomini armati hanno violentato e ucciso donne. Ha raccontato di aver visto uomini radunarsi lungo la strada, passarsi armi e donne ferite. Raz Cohen ha ricordato di aver assistito all’uccisione di una donna da parte di cinque uomini armati di coltelli e martelli.
Un altro testimone, Shoam Gueta, ha raccontato scene orribili di donne violentate e massacrate. I tecnici medici volontari hanno descritto il ritrovamento di corpi con segni di violenza sessuale nel luogo del rave e nei kibbutz.
Nonostante le difficoltà, la polizia israeliana continua a scoprire prove di violenza sessuale. La lotta per la giustizia e la verità continua per le vittime e le loro famiglie.