Indagine per omicidio a Messina: proprietario di casa indagato dopo la morte accidentale di un 19enne

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Indagine per omicidio a Messina: proprietario di casa indagato dopo la morte accidentale di un 19enne - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 4 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi

Contesto: Un tragico incidente ha portato alla morte di Michele Lanfranchi, un giovane di 19 anni, a Messina. Il proprietario dell’abitazione dove si è verificato l’incidente, Giovanni Laganà, è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio come atto dovuto. La procura e la squadra mobile di Messina stanno indagando in tutte le direzioni per fare luce sulla vicenda.

La tragica morte di Michele Lanfranchi

Michele Lanfranchi, un giovane di 19 anni, è morto sabato sera a Messina dopo che dalla pistola che aveva acquistato da poco è partito accidentalmente un colpo che lo ha raggiunto al collo. ‘incidente si è verificato nell’appartamento di proprietà di Giovanni Laganà, un quarantenne che è stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio come atto dovuto e a sua tutela per le fasi future dell’indagine.

Secondo quanto riportato dal quotidiano La Gazzetta del Sud, Lanfranchi stava mostrando la pistola agli altri presenti nell’appartamento e aveva dichiarato di volersi vendicare di uno sgarbo subito da parte di una persona. In quel momento, la pistola si è accidentalmente scaricata, causando la tragedia.

Le indagini in corso

La procura e la squadra mobile di Messina stanno indagando in tutte le direzioni per fare luce sulla vicenda. Ieri, gli investigatori hanno sentito Giovanni Laganà e una serie di testimoni che hanno assistito alla tragedia. testimoni hanno confermato che Lanfranchi aveva acquistato la pistola da poco e che stava mostrando l’arma agli altri presenti nell’appartamento. Tuttavia, gli inquirenti si sono insospettiti del fatto che il corpo di Lanfranchi sia stato trovato all’esterno dell’abitazione, nella via Michelangelo Rizzo, una stradina laterale del rione Giostra, con la pistola ancora in mano, come a voler creare una messinscena.

Al momento, non è stata richiesta alcuna misura cautelare per Giovanni Laganà, ma su di lui e sugli altri testimoni è stato effettuato l’esame stub, il cui esito sarà fondamentale per le indagini. La procura e la squadra mobile di Messina stanno lavorando per ricostruire i fatti e stabilire eventuali responsabilità.

‘importanza dell’esame stub

‘esame stub è un test che viene effettuato per determinare la presenza di residui di polvere da sparo sulle mani o sui vestiti di una persona. Questo esame è fondamentale per stabilire se una persona abbia sparato con un’arma da fuoco o se si sia trovata nelle vicinanze di qualcuno che ha sparato. Nel caso di Giovanni Laganà e degli altri testimoni, l’esito dell’esame stub sarà fondamentale per le indagini in corso. Se dovesse risultare positivo, gli investigatori potrebbero avere un’ulteriore prova a carico di Laganà o di altri presenti nell’appartamento al momento dell’incidente.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’esame stub non è infallibile e che i risultati devono essere interpretati con cautela. Inoltre, l’esito dell’esame stub non può essere considerato come prova definitiva di colpevolezza o di innocenza, ma deve essere valutato insieme ad altre prove e testimonianze raccolte durante le indagini.

La comunità in lutto

La tragica morte di Michele Lanfranchi ha scosso la comunità di Messina, che si è stretta intorno alla famiglia del giovane. Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha espresso il suo cordoglio per la tragedia e ha chiesto alla comunità di unirsi in preghiera per la famiglia di Lanfranchi. Anche il vescovo di Messina, monsignor Giovanni Accolla, ha invitato i fedeli a pregare per il giovane e per la sua famiglia.

Mentre le indagini continuano, la comunità di Messina attende con ansia la verità sulla tragica morte di Michele Lanfranchi. La procura e la squadra mobile di Messina stanno lavorando senza sosta per fare luce sulla vicenda e per assicurare alla giustizia eventuali responsabili.

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