Ultimo aggiornamento il 29 Dicembre 2023 by Redazione
Interrogatori di garanzia fissati per le persone coinvolte nell’indagine sulle commesse in Anas
Dopo le festività di Capodanno, saranno fissati gli interrogatori di garanzia per le cinque persone coinvolte nell’indagine della Procura di Roma sulle commesse in Anas. Tra coloro che sono stati raggiunti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, troviamo Tommaso Verdini, figlio dell’ex parlamentare Denis Verdini, anch’egli indagato. La Procura contesta loro i reati di corruzione e turbativa d’asta.
Fatti gravi e pericolo di reiterazione del reato
Secondo l’ordinanza del gip di Roma, gli indagati hanno agito con “grande spregiudicatezza” e i fatti sono considerati gravi. Si ritiene che esista un attuale pericolo di reiterazione del reato. Le condotte illecite si sono verificate in un periodo recente, dall’estate/autunno del 2022 fino ad aprile/maggio del 2023. L’ordinanza fa riferimento anche agli ultimi pagamenti effettuati alla società Inver per incarichi di consulenza fittizi. Nonostante le indagini in corso e le perquisizioni effettuate nel luglio dell’anno scorso, gli imprenditori coinvolti nell’indagine hanno continuato a mantenere e sostenere il rapporto illecito con i Verdini e, di conseguenza, con i pubblici ufficiali confermati in Anas, limitandosi ad adottare accorgimenti formali e documentali.
Intercettazione: un accordo con la Lega
Nell’ambito dell’indagine sulla società Inver e le commesse in Anas, emerge un’intercettazione che coinvolge Fabio Pileri, socio di Tommaso Verdini. Secondo quanto riportato nell’intercettazione, Pileri afferma: “Quando s’è fatto la lista d’accordo con Massimo, quando nel Consiglio di amministrazione è passato con loro e gli ha dato una mano quello della Lega, lui ha fatto un accordo con quelli della Lega di futura collaborazione con Matteo e con noi tramite Freni un rapporto di intermediazione…ci ha chiesto una lista di persone interne a quel gruppo da aiutare e noi gli abbiamo messo un po’ di persone che ci hanno dato i nostri”. Questa intercettazione fa luce sul coinvolgimento della Lega nel presunto accordo illecito.
Secondo l’ordinanza cautelare, Denis Verdini, padre di Tommaso, aveva un ruolo di “stratega” e “socio di fatto” nella società Inver. Si ritiene che Verdini percepesse in nero una parte delle somme introitate dalla società e che avesse un ruolo decisionale nella strategia dell’azienda, sia nel settore privato che in quello pubblico. Grazie al suo peso politico e ai suoi rapporti con il sottosegretario Freni e con il dottor Bruno, Verdini avrebbe garantito sostegno istituzionale che ha consentito a Tommaso Verdini e a Fabio Pileri di promettere e garantire avanzamenti di carriera o ricollocamenti lavorativi di rilievo ai funzionari pubblici di Anas.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA