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Indagini PM: Strage discoteca, troppe irregolarità nell’inchiesta

Processo bis della Lanterna Azzurra: richieste di condanna per la sicurezza del locale

Il processo bis della Lanterna Azzurra, la discoteca di Corinaldo dove nel dicembre 2018 persero la vita 5 minorenni e una madre, è giunto alle battute finali. Durante la discussione al Tribunale di Ancona, il pubblico ministero Paolo Gubinelli ha iniziato la requisitoria, sottolineando che il locale non avrebbe dovuto nemmeno essere aperto. Secondo Gubinelli, si tratta di una “tipica pratica all’italiana”, con l’obiettivo di fare soldi e ottenere le autorizzazioni necessarie.

Le richieste di condanna per i 9 imputati, tra cui l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, verranno formulate lunedì prossimo. Gli imputati sono accusati di cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Durante il processo, i pubblici ministeri Gubinelli e Valentina Bavai hanno sostenuto che nulla era a norma alla Lanterna Azzurra.

Le intercettazioni svolgono un ruolo cruciale nel processo. In una di esse, un uomo afferma che tutto era fuori regola e che era stata installata una ringhiera arrugginita che non reggeva nemmeno ad un bambino. Un’altra intercettazione coinvolge il vigile urbano Stefano Martelli, che critica la commissione che ha rilasciato i permessi e lamenta di dover spendere soldi in avvocati a causa del sindaco Principi, che non ha preso provvedimenti contro la Lanterna Azzurra.

Durante la requisitoria, il pubblico ministero Gubinelli ha citato anche un passaggio de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, in cui don Abbondio afferma che “mettersi contro i poteri è come raddrizzare le gambe ai cani”. Secondo Gubinelli, questa citazione riflette la logica del “sistemino” all’italiana, che ha permesso alla Lanterna Azzurra di operare nonostante le gravi violazioni delle norme di sicurezza.

Autorizzazioni illegali e mancanza di sicurezza alla Lanterna Azzurra

Durante il processo bis della Lanterna Azzurra, i pubblici ministeri Gubinelli e Bavai hanno sottolineato che il locale non rispettava alcuna norma di sicurezza. Le intercettazioni svolgono un ruolo chiave nel processo, rivelando che la discoteca era in totale violazione delle regole.

Secondo le intercettazioni, un uomo ha affermato che tutto era fuori regola e che era stata installata una ringhiera arrugginita che non reggeva nemmeno ad un bambino. In un’altra intercettazione, il vigile urbano Stefano Martelli ha criticato la commissione che ha rilasciato i permessi e ha lamentato di dover spendere soldi in avvocati a causa del sindaco Principi, che non ha preso provvedimenti contro la Lanterna Azzurra.

Durante la requisitoria, il pubblico ministero Gubinelli ha citato anche un passaggio de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, in cui don Abbondio afferma che “mettersi contro i poteri è come raddrizzare le gambe ai cani”. Secondo Gubinelli, questa citazione riflette la logica del “sistemino” all’italiana, che ha permesso alla Lanterna Azzurra di operare illegalmente.

Processo bis della Lanterna Azzurra: richieste di condanna in arrivo

Il processo bis della Lanterna Azzurra, la discoteca di Corinaldo dove nel dicembre 2018 sono morti 5 minorenni e una madre, è giunto alle battute finali. Durante la discussione al Tribunale di Ancona, il pubblico ministero Paolo Gubinelli ha iniziato la requisitoria, sottolineando che il locale non avrebbe mai dovuto essere aperto.

Le richieste di condanna per i 9 imputati, tra cui l’ex sindaco di Corinaldo Matteo Principi, verranno formulate lunedì prossimo. Gli imputati sono accusati di vari reati, tra cui cooperazione in omicidio colposo plurimo, lesioni, disastro colposo, falso ideologico e apertura abusiva di un locale. Durante il processo, i pubblici ministeri Gubinelli e Valentina Bavai hanno sostenuto che la Lanterna Azzurra non rispettava alcuna norma di sicurezza.

Le intercettazioni svolgono un ruolo cruciale nel processo, rivelando che il locale era in totale violazione delle regole. Secondo le intercettazioni, un uomo ha affermato che tutto era fuori regola e che era stata installata una ringhiera arrugginita che non reggeva nemmeno ad un bambino. In un’altra intercettazione, il vigile urbano Stefano Martelli ha criticato la commissione che ha rilasciato i permessi e ha lamentato di dover spendere soldi in avvocati a causa del sindaco Principi, che non ha preso provvedimenti contro la Lanterna Azzurra.

Durante la requisitoria, il pubblico ministero Gubinelli ha citato anche un passaggio de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni, in cui don Abbondio afferma che “mettersi contro i poteri è come raddrizzare le gambe ai cani”. Secondo Gubinelli, questa citazione riflette la logica del “sistemino” all’italiana, che ha permesso alla Lanterna Azzurra di operare illegalmente.

Redazione

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