Il procuratore capo di Ascoli Piceno, Umberto Monti, ha commentato con l’ANSA la sentenza del processo d’appello che ha assolto Leopoldo Wick, l’infermiere accusato di omicidi volontari e tentati omicidi nella Rsa di Offida. Monti ha dichiarato: “Sono convinto che nelle carte del processo ci siano elementi più che sufficienti per dimostrare la colpevolezza dell’imputato, i cui diritti sono stati rispettati in ogni fase dell’inchiesta sui decessi avvenuti nella Rsa di Offida”.
Il 6 dicembre scorso, la Corte d’Assise di Macerata ha assolto Leopoldo Wick “perché il fatto non sussiste”. Questa decisione è stata presa dopo che inizialmente l’infermiere era stato ritenuto responsabile di 7 casi di omicidio e di uno dei 4 casi di tentato omicidio contestati. La Procura di Ascoli Piceno ha impugnato la sentenza, chiedendo la condanna all’ergastolo di Wick per tutti i casi che gli sono stati contestati, compresi quelli per cui era stato assolto in primo grado.
Il procuratore Monti ha espresso sorpresa per la sentenza assolutoria e ha fatto intendere che la Procura generale presenterà ricorso in Cassazione. Secondo Monti, i giudici d’appello potrebbero aver accolto le contestazioni della difesa di Wick riguardo a nullità, inutilizzabilità dei reperti e lesioni del diritto di difesa. Tuttavia, queste contestazioni erano state sollevate solo in primo grado e ritenute insussistenti. Monti ha citato un caso emblematico, in cui è stata trovata insulina retard nel sangue di un anziano deceduto, nonostante non fosse diabetico, e successivamente è stata trovata insulina retard “occultata” nello zaino di Wick con un’etichetta diversa. Secondo Monti, questa prova è decisiva per la Procura.
Sono convinto che nelle carte del processo ci siano elementi più che sufficienti per dimostrare la colpevolezza dell’imputato, i cui diritti sono stati rispettati in ogni fase dell’inchiesta sui decessi avvenuti nella Rsa di Offida.
La sentenza assolutoria ‘perché il fatto non sussiste’ mi ha molto sorpreso.
Nel sangue di un anziano deceduto e sottoposto ad autopsia c’era insulina retard somministrata indebitamente, visto che non era diabetico; il giorno successivo alla morte nello zaino di Wick trovammo proprio insulina retard ‘occultata’ in un flacone recante un’etichetta diversa, di cortisone. Per noi è una prova decisiva.
La sentenza di assoluzione di Leopoldo Wick nel processo d’appello ha suscitato sorpresa e reazioni da parte del procuratore Monti, che si dice convinto della colpevolezza dell’imputato. La Procura generale presenterà ricorso in Cassazione, sostenendo che ci sono elementi sufficienti per dimostrare la colpevolezza di Wick.
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