Ultimo aggiornamento il 5 Settembre 2024 by Giordana Bellante
Un nuovo episodio di violenza e illegalità ha scosso il Lido di Ostia, un’area nota per il suo paesaggio marittimo e la presenza di gruppi di immigrati sudamericani. Il drammatico inseguimento avvenuto nella notte tra il 3 e il 4 settembre ha visto una serie di eventi che sembrano usciti da un film d’azione. Un giovane cubano è stato arrestato dalla polizia dopo aver tentato di fuggire in auto attraverso le strade della cittadina, in una zona famosa per essere un punto di riferimento per attività illecite.
La sequenza di eventi: dall’inizio dell’inseguimento all’arresto
Un’acquisizione sospetta sul lungomare
La serata di martedì 3 settembre si animava nei pressi del lungomare Duca degli Abruzzi quando una pattuglia del commissariato di Ostia ha avvistato una Citroen C4, un’auto di noleggio, correre a forte velocità. Gli agenti, insospettiti dalla condotta del conducente, hanno deciso di seguirlo, cercando di effettuare un controllo. Tuttavia, il giovane alla guida ha ignorato i segnali di stop, accelerando repentinamente e rompendo il semaforo rosso in due occasioni. La situazione è rapidamente degenerata, e il fuggitivo si è lanciato in una manovra audace imboccando via dei Bragozzi contromano.
L’inseguimento ha preso una piega drammatica quando l’auto è finita contro delle transenne nell’area di viale Vasco de Gama, causando un notevole caos e danneggiando alcune vetture in sosta. In un tentativo disperato di scappare, il conducente ha abbandonato il veicolo e ha cercato di nascondersi nella zona circostante insieme a un complice, che è riuscito a fuggire in direzioni diverse.
Il fuggi-fuggi tra le mura popolari
Il 29enne cubano, braccato dalla polizia, ha cercato riparo con uno zaino in spalla, ma si è ritrovato di fronte a un appartamento dove altri suoi connazionali stavano soggiornando. Gli agenti sono giunti tempestivamente e hanno bloccato il fuggitivo sull’uscio, da cui, nel frattempo, si è scatenato un fuggi-fuggi generale. Altri immigrati, vedendo la presenza della polizia, si sarebbero lanciati dalle finestre al primo piano nonostante il rischio di cadere. L’operazione ha dimostrato come la paura di essere catturati avesse spinto questi individui in una fuga caotica e sconsiderata.
Merce rubata e arrestate: il profilo del giovane cubano
Scoperte inquietanti nello zaino
Una volta arrestato, il cubano è stato perquisito dagli agenti, che hanno trovato nel suo zaino non solo arnesi da scasso, ma anche oggetti di valore, tra cui diversi orologi ancora con il cartellino del prezzo. La quantità e la tipologia della merce rinvenuta hanno sollevato sospetti riguardo alla sua provenienza illecita. L’uomo è stato condotto al commissariato, dove gli è stato contestato il reato di resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione.
Le indagini hanno rivelato che il cubano viveva in un appartamento in sub affitto insieme ad altri sudamericani. Questa abitazione, situata in un complesso popolare, sembra essere stata utilizzata come covo da cui distribuire e nascondere merce rubata. La meccanica del crimine ha alimentato speculazioni riguardanti un possibile network di “latinos” dediti ad attività illecite, un tema già affrontato in articoli precedenti che esplorano le problematiche legate allo spaccio e al crimine nel Lido di Roma.
Questo episodio ha riacceso i riflettori sulla lotta della polizia contro il crimine nella zona, evidenziando gli sforzi per contrastare attività illegali che hanno trovato rifugio in uno dei luoghi di mare più frequentati della capitale. Le autorità continuano a monitorare con attenzione queste aree, mentre si intensificano le operazioni per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti.