Ultimo aggiornamento il 27 Settembre 2024 by Giordana Bellante
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In una drammatica vicenda che ha scosso profondamente la comunità di Nuoro, il 14enne scampato alla strage familiare ha affrontato un lungo interrogatorio, della durata di tre ore. Il ragazzo è sopravvissuto all’aggressione mortale del padre, Roberto Gleboni, che ha ucciso cinque persone tra cui la madre, la sorella e il vicino di casa. Questo articolo esplora i dettagli dell’interrogatorio, il contesto dell’evento tragico e le implicazioni per le indagini in corso.
Il dramma della strage di Nuoro
I fatti del crimine
Il tragico evento ha avuto luogo in via Ichnusa, dove la famiglia Gleboni viveva. La brutalità dell’accaduto è stata amplificata dalla natura delle vittime, tutte legate da parentela, e dalla presenza del ragazzo che è riuscito a sfuggire all’attacco mortale del padre. Roberto Gleboni, dopo aver compiuto il materiale attacco, ha anche ferito gravemente la nonna paterna, prima di compiere l’estremo gesto di suicidio.
Le dinamiche di questo delitto sono ancora in fase di accertamento, ma l’elemento chiave rimane la motivazione che ha guidato il padre nel perpetrarlo. Tuttavia, la storia di quel giorno è stata marcatamente influenzata dalla presenza del ragazzo, che ha assistito a una tragedia che cambierà per sempre il corso della sua vita.
L’interrogatorio in ospedale
Le modalità dell’interrogatorio
L’interrogatorio del 14enne si è svolto all’interno dell’ospedale di Nuoro, precisamente nel reparto di Otorinolaringoiatria, dove il ragazzo era stato ricoverato per la rimozione di schegge dalla mandibola. L’audizione si è svolta in modalità protetta, per garantire la massima sicurezza e la riservatezza delle informazioni. Due investigatori, accompagnati da una psicologa e da un tutore legale nominato dalla Procura, hanno condotto l’interrogatorio.
Il clima dell’interrogatorio era teso ma controllato, con il minor impatto possibile sul soggetto in ascolto. Nonostante la delicatezza della situazione, il ragazzo ha dimostrato di poter rispondere a tutte le domande poste. Tuttavia, il contenuto delle sue risposte rimane riservato e non sono state divulgate informazioni specifiche, notizie che potrebbero rivelarsi cruciali per le indagini in corso.
L’importanza delle dichiarazioni
Le dichiarazioni del giovane sopravvissuto sono attese con grande interesse da parte degli inquirenti, poiché potrebbero fornire indizi importanti su cosa possa aver spinto il padre a commettere un tale crimine. La figura paterna, una volta considerata un punto di riferimento, ora è associata a un atto di terrorizzante violenza. Le informazioni raccolte saranno esaminate attentamente dai pubblici ministeri di Nuoro, Riccardo Belfiori e Sara Piccicuto, che sono stati incaricati di coordinare le indagini e svelare il movente dell’azione omicida.
Supporto e protezione del minore
Il sostegno familiare
Nei giorni successivi alla tragedia, il ragazzo ha ricevuto un sostegno fondamentale dai nonni materni, che si sono presi cura di lui e gli hanno fornito conforto emotivo. Questa figura adulta è cruciale per il suo recupero psicologico e per il ristabilimento di una certa normalità nella sua vita, che è stata stravolta da eventi così devastanti.
I servizi sociali sono attivamente coinvolti nella situazione per garantire che il giovane sia protetto e assistito in ogni aspetto della sua vita futura. È essenziale che il ragazzo riceva le cure necessarie per affrontare il trauma vissuto e trovare un percorso di reinserimento sociale.
Il futuro incerto
Mentre le indagini proseguono e la famiglia del giovane cerca di ricostruire le proprie vite tra il dolore e il ricordo di una tragedia indescrivibile, il futuro rimane incerto. Le autorità continueranno a monitorare la situazione e a fornire tutto il supporto possibile al ragazzo, che ora deve affrontare una realtà complessa e commovente.