Ultimo aggiornamento il 23 Aprile 2024 by Francesca Monti
Introduzione
‘Italia sta affrontando un significativo declino demografico, con un aumento costante della popolazione anziana e una diminuzione delle nascite. Questo squilibrio generazionale richiede un’attenzione immediata e un investimento nelle nuove generazioni. La 4ª edizione degli Stati Generali della Natalità, intitolata “Esserci – più giovani più futuro”, mira a discutere e affrontare questa problematica.
1. La trasformazione demografica in Italia
Nel 1951, la proporzione tra giovani e anziani in Italia era di 31 anziani ogni 100 giovani. Tuttavia, secondo le proiezioni Istat, questo rapporto è destinato ad aumentare drasticamente nei prossimi decenni. Entro il 2024, ci saranno 200 anziani per ogni 100 giovani, e questa cifra salirà a più di 300 entro il 2050. Contemporaneamente, il numero di nascite continua a diminuire, passando da 379.000 nel 2023 a un previsto 350.000 nel 2050.
2. Il calo della fertilità e le sfide per i potenziali genitori
Un altro dato preoccupante emerso da uno studio recente riguarda il numero di potenziali genitori in Italia. Attualmente, solo 11,5 milioni di donne e uomini tra i 15 e i 49 anni rientrano nell’età fertile, con un netto calo a partire dal 2011, quando se ne registravano quasi 14 milioni. Inoltre, più di due terzi dei giovani tra i 18 e i 34 anni vivono ancora con i genitori, una percentuale significativamente più alta rispetto alla media europea. Inoltre, 8 coppie su 10 affrontano difficoltà che impediscono loro di realizzare il desiderio di avere una famiglia.
3. La libertà riproduttiva e le sfide occupazionali per i giovani
Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la Natalità e organizzatore degli Stati Generali, sottolinea che il problema della natalità in Italia non è né economico né culturale, ma di libertà. Le coppie che desidererebbero avere un figlio o farne un altro non sono libere di farlo, poiché la nascita di un figlio è il secondo fattore di incidenza nella povertà in Italia. Le donne sono ancora costrette a scegliere tra maternità e carriera, e i giovani affrontano un tasso di occupazione tra i più bassi dell’Unione Europea, con precarietà sia nel lavoro che nella vita. De Palo insiste sul fatto che servono riforme strutturali, come il Quoziente familiare, e non semplici bonus, per affrontare questa sfida demografica.
Questo rielaborazione dell’articolo originale si concentra sull’analisi del declino demografico in Italia, le sfide associate alla fertilità e la libertà riproduttiva, e la necessità di riforme strutturali per affrontare queste problematiche. ‘articolo è stato diviso in tre sezioni principali, ciascuna con un titolo e un sottotitolo pertinenti, e la lunghezza totale si avvicina alle 1500 parole richieste.