Ultimo aggiornamento il 11 Gennaio 2024 by Redazione
La Corte internazionale di giustizia apre il procedimento sul ricorso del Sudafrica contro Israele per il crimine di genocidio a Gaza
La Corte internazionale di giustizia (Cig) ha aperto oggi il procedimento sul ricorso presentato dal Sudafrica contro Israele per il crimine di genocidio a Gaza. L’udienza si è svolta presso la sede della Corte a L’Aja, tra manifestazioni sia pro-Israele che pro-palestinesi. Durante la prima giornata, il Sudafrica ha avuto l’opportunità di esporre la propria tesi davanti ai 15 giudici eletti dall’Assemblea Generale e dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Domani sarà la volta della difesa di Israele. Ogni team legale avrà a disposizione circa tre ore per presentare le proprie argomentazioni.
La Corte internazionale di giustizia e i precedenti casi di genocidio
La Corte internazionale di giustizia è il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite e si occupa principalmente di questioni di confini e sovranità tra Stati. Non è la prima volta che la Cig viene chiamata a pronunciarsi sull’accusa di genocidio. Nel 2022, l’Ucraina ha citato la Russia per questo crimine a seguito dell’invasione russa. Nel 2019, il Gambia ha presentato un’istanza contro il Myanmar per i presunti atti di genocidio commessi contro il popolo Rohingya. Nel caso del Sudafrica, il ricorso si basa sulle violazioni della Convenzione contro il genocidio da parte di Israele.
L’accusa del Sudafrica e il nodo del ‘dolus specialis’
Nel ricorso presentato dal Sudafrica, si chiede alla Corte di determinare se i comportamenti di Israele rappresentino violazioni della Convenzione contro il genocidio. Il Sudafrica accusa Israele non solo di commettere atti di genocidio, ma anche di una mancata prevenzione e repressione di tali atti. La dimostrazione dell’accusa di genocidio è un compito complesso, in quanto è necessario provare l’intento della “distruzione totale o parziale di un gruppo nazionale, razziale, etnico o religioso”. Le dichiarazioni contraddittorie degli esponenti del governo israeliano rendono ancora più difficile l’accertamento del ‘dolus specialis’, l’elemento soggettivo del genocidio.
Cosa aspettarsi dalla Corte a breve termine?
Secondo diversi giuristi, la Cig potrebbe decidere misure cautelari nel giro di alcune settimane, chiedendo di fermare il conflitto e poi decidere nel merito. Il Sudafrica non deve provare che sia avvenuto un genocidio, ma dimostrare che la Corte ha giurisdizione ‘prima facie’ e che alcuni degli atti oggetto del ricorso potrebbero rientrare nella Convenzione sul genocidio. Il verdetto della Cig sarà definitivo e non potrà essere appellato, ma la Corte non ha gli strumenti per far rispettare le sue decisioni. Una sentenza sfavorevole sarebbe dannosa per Israele a livello di reputazione e costituirebbe un precedente legale.