Ultimo aggiornamento il 11 Dicembre 2023 by Redazione
Scadrà il decreto per l’invio di armi all’Ucraina: la Camera dovrà decidere
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che a fine anno scadrà il decreto che autorizza l’invio di armi all’Ucraina. Sarà compito della Camera esprimersi sulla questione e decidere se autorizzare il governo anche per il prossimo anno. Durante il Forum Adnkronos, Crosetto ha inoltre rivelato che è in fase di preparazione l’ottavo pacchetto di aiuti, che verrà presentato al Copasir entro la fine dell’anno.
La comunità internazionale chiede una pausa nel Medio Oriente
Il ministro Crosetto ha anche commentato la situazione nel Medio Oriente, sottolineando l’importanza di una pausa richiesta dalla comunità internazionale. Secondo il ministro, sia Borrell che Guterres hanno espresso la necessità di una tregua per motivi umanitari e perché le democrazie devono comportarsi in modo diverso rispetto ai terroristi. Crosetto ha sottolineato l’urgenza di questa richiesta e l’importanza che tutta la comunità internazionale si faccia portavoce di questa necessità.
Riflessioni sulle democrazie e il comportamento nei confronti dei terroristi
Il ministro Crosetto ha sottolineato l’importanza che le democrazie si comportino in modo diverso rispetto ai terroristi. Secondo il ministro, le democrazie devono rispondere alle minacce terroristiche in modo adeguato, ma anche rispettando i principi fondamentali della democrazia stessa. In merito a ciò, il ministro ha dichiarato: “Le democrazie si devono comportare in modo diverso rispetto ai terroristi“. Questa affermazione sottolinea l’importanza di non scendere al livello dei terroristi, ma di mantenere i valori e i principi che caratterizzano le democrazie.
In conclusione, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che a fine anno scadrà il decreto per l’invio di armi all’Ucraina, spiegando che sarà compito della Camera decidere se autorizzare il governo anche per il prossimo anno. Crosetto ha inoltre sottolineato l’importanza di una pausa nel Medio Oriente, richiesta dalla comunità internazionale per motivi umanitari e per il comportamento diverso che le democrazie devono adottare rispetto ai terroristi.