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Israele-Gaza: Il piano di Netanyahu per il post Hamas

Netanyahu presenta il piano post-guerra a Gaza

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di sicurezza un documento che delinea il futuro della Striscia di Gaza dopo il conflitto in corso. L’obiettivo principale è quello di stabilire “funzionari locali” per gestire i servizi nella regione al posto di Hamas, il gruppo che ha preso il controllo di Gaza nel 2007. Questo documento, definito dal Times of Israel come un riepilogo dei principi sostenuti da Netanyahu fin dall’inizio del conflitto, rappresenta la prima proposta formale presentata al governo in merito alla ricostruzione post-bellica.

Il documento non contempla il coinvolgimento dell’Unrwa e si concentra sull’insediamento di funzionari locali per amministrare la Striscia di Gaza.

Contenuto del documento presentato

Il testo non menziona esplicitamente l’Autorità palestinese e non esclude la possibilità della sua partecipazione al governo post-conflitto. Tuttavia, fa riferimento a “funzionari locali” con competenze amministrative e senza legami con entità terroristiche. Secondo l’ufficio di Netanyahu, il documento si basa su principi ampiamente accettati e servirà da base per futuri negoziati.

Il piano prevede che le forze israeliane continueranno le operazioni militari a Gaza fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati, tra cui la neutralizzazione delle capacità militari di Hamas e Jihad Islamica, il rilascio degli ostaggi e la garanzia della sicurezza. Inoltre, Israele manterrà la libertà di operare in tutta la Striscia di Gaza per prevenire atti terroristici e minacce alla sicurezza.

Prospettive future e strategie di sicurezza

Il piano include la creazione di una zona cuscinetto sul confine palestinese della Striscia e imporrà una “chiusura a sud” per contrastare il terrorismo. Israele mira a cooperare con l’Egitto e gli Stati Uniti per prevenire il contrabbando attraverso il valico di Rafah. Inoltre, si prevede il mantenimento del controllo sulla sicurezza nella regione occidentale del fiume Giordano e l’avvio di un processo di “deradicalizzazione” a Gaza. Netanyahu si oppone all’Unrwa e propone di sostituire le sue attività con organizzazioni umanitarie internazionali.

Il premier israeliano ribadisce il rifiuto di accettare imposizioni internazionali e si oppone al riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese. Il documento sottolinea la determinazione di Israele a mantenere il controllo e la sicurezza nella regione, promuovendo una visione strategica per il futuro della Striscia di Gaza.

Redazione

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