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Israele-Hamas: Diplomazia e Intelligence per porre fine alla guerra

La mediazione dei Paesi arabi

Il re di Giordania Abdullah II ha convocato una riunione ad Aqaba, nel sud del Paese, con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. L’obiettivo era discutere la creazione di uno Stato palestinese e il ruolo di Abbas nella Striscia di Gaza, attualmente controllata da Hamas. Israele ha dichiarato che l’obiettivo della guerra in corso è sottrarre a Hamas non solo il potere militare, ma anche quello politico e amministrativo.

La riforma dell’Anp

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha posto la stessa domanda ad Abbas durante il suo tour nella regione. Se la creazione di uno Stato palestinese è la via per raggiungere la pace, è importante capire come sarà governato. Blinken ha dichiarato che l’Anp deve essere riformata e migliorata nella sua governance. Durante il suo tour di sette giorni, Blinken ha fatto una visita a sorpresa in Bahrain per discutere con il re Hamad bin Isa Al Khalifa e cercare di evitare un’escalation del conflitto. Più leader arabi si impegnano in questo obiettivo, maggiori sono le possibilità di successo.

Il ruolo dell’intelligence e la necessità di mediazione

Oltre agli sforzi diplomatici ufficiali, c’è un lavoro in corso tra l’intelligence e Hamas e la Jihad islamica per porre fine al conflitto. L’intelligence egiziana sta discutendo con la leadership di Gaza la possibilità di riprendere i negoziati. In cambio del cessate il fuoco, della liberazione dei prigionieri palestinesi e della fornitura di aiuti umanitari, si chiede il rilascio degli ostaggi ancora detenuti nell’enclave palestinese. Anche il Qatar sta svolgendo un ruolo di mediazione e sostiene la necessità che una delegazione di Hamas e della Jihad islamica si rechi al Cairo per discutere della proposta egiziana. Tuttavia, al momento, Hamas rimane irremovibile sulle sue richieste e respinge qualsiasi iniziativa diversa. Pertanto, la data dell’incontro al Cairo non è ancora stata fissata e sarà necessario ulteriore lavoro di mediazione per avvicinare le posizioni delle parti coinvolte.

Redazione

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