Ultimo aggiornamento il 17 Febbraio 2024 by Redazione
Arrestati 100 sospetti terroristi nell’ospedale Nasser a Khan Yunis
Le forze israeliane hanno condotto un’operazione a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, arrestando 100 sospetti terroristi all’interno dell’ospedale Nasser. Secondo quanto riportato dalle IDF e dal sito israeliano Ynet, sono stati effettuati anche raid mirati contro diversi obiettivi terroristici dove sono state rinvenute armi, tra cui granate, ordigni esplosivi e fucili Ak-47. Le azioni delle forze israeliane hanno l’obiettivo di contrastare le minacce alla sicurezza nella regione.
Le IDF hanno arrestato 100 sospetti terroristi nell’ospedale Nasser a Khan Yunis.
Sono stati condotti raid mirati contro obiettivi terroristici con il ritrovamento di armi.
L’operazione mira a contrastare le minacce alla sicurezza nella regione.
“Le IDF hanno condotto raid mirati contro diversi obiettivi terroristici dove sono state trovate armi, comprese granate, ordigni esplosivi e fucili Ak-47″.
Rivendicazione degli Houthi per l’attacco alla petroliera Pollux nel Mar Rosso
Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco con missili alla petroliera britannica Pollux nel Mar Rosso. Attraverso il portavoce Yahya Sare’e, è stato diffuso un messaggio che descrive l’attacco come un’operazione mirata e precisa contro la nave diretta in India. Gli Houthi confermano la loro determinazione nel difendere lo Yemen e nel sostenere il popolo palestinese, esprimendo la volontà di continuare le operazioni militari fino a un cessate il fuoco e alla revoca dell’assedio a Gaza.
Gli Houthi rivendicano l’attacco alla petroliera britannica Pollux nel Mar Rosso.
L’attacco è descritto come un’operazione mirata e precisa contro la nave.
Gli Houthi confermano il sostegno al popolo palestinese e la volontà di continuare le operazioni militari.
“Non esiteranno ad attuare ed espandere le operazioni militari in difesa dell’amato Yemen e a conferma della solidarietà concreta con il popolo palestinese”.
Possibile invio di armi da parte degli Stati Uniti a Israele nonostante la richiesta di cessate il fuoco
L’Amministrazione Biden starebbe valutando l’invio di bombe e altri armamenti a Israele, nonostante gli Stati Uniti stiano spingendo per un cessate il fuoco nel conflitto a Gaza. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la fornitura in fase di valutazione interna potrebbe includere un migliaio di bombe Mk-82 e kit Kmu-572, per un valore stimato in decine di milioni di dollari. Questa mossa avviene in un contesto di tensioni e negoziati per porre fine al conflitto in corso.
L’Amministrazione Biden valuta l’invio di armamenti ad Israele nonostante la richiesta di cessate il fuoco.
La fornitura potrebbe includere bombe e kit per un valore di decine di milioni di dollari.
La decisione si inserisce in un contesto di tensioni e negoziati per risolvere il conflitto.
“L’Amministrazione Biden si appresterebbe a inviare bombe e altri armamenti a Israele nonostante gli Stati Uniti spingano per un cessate il fuoco nel conflitto a Gaza”.