Israele: La ricostruzione della strage di soldati a Gaza - avvisatore.it
Lunedì è stato un giorno tragico per le Forze di Difesa di Israele, con la morte di ventiquattro soldati in sole 24 ore. Questo è stato il bilancio più alto dall’inizio dell’operazione di terra avviata in risposta alla strage perpetrata da Hamas il 7 ottobre. Tre ufficiali sono stati uccisi nella zona meridionale della Striscia, mentre altri ventuno riservisti sono morti in un attacco presumibilmente condotto da Hamas.
Le vittime di ieri facevano parte dei battaglioni 8208 e 6261 della 261esima brigata e del battaglione 9206 della 205esima brigata. Secondo i dati pubblicati sul sito web delle IDF, finora 217 soldati sono stati uccisi dall’inizio dell’operazione di terra, su un totale di 545 morti dal 7 ottobre.
Il portavoce delle IDF, Daniel Hagari, ha spiegato che l’attacco è avvenuto intorno alle 15 di ieri a al-Muaisi, nella zona centrale di Gaza, vicino al kibbutz di Kissufim, sul lato israeliano del confine. I soldati stavano conducendo un’operazione per consentire il ritorno dei cittadini israeliani che erano stati costretti a evacuare a causa dell’attacco di Hamas.
Secondo una delle ricostruzioni più plausibili, un razzo RPG sparato dai miliziani palestinesi ha colpito un carro armato posizionato vicino a due edifici, uccidendo due soldati e ferendone altri due. Si ritiene che gli edifici fossero stati minati da un gruppo di soldati per demolirli e che il crollo sia stato causato dalle esplosioni, provocando 19 morti e diversi feriti.
Le IDF hanno precisato che sono ancora in corso indagini per stabilire tutti i dettagli dell’incidente. Secondo il Jerusalem Post, non è chiaro se i soldati abbiano violato le procedure portando le mine nelle strutture e nemmeno se il crollo degli edifici sia stato causato dall’esplosione del razzo o dalle mine. Le operazioni di soccorso sono durate diverse ore e il comandante della brigata era presente sin dall’inizio dell’incidente.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha descritto le morti di lunedì come “uno dei giorni più difficili dalla guerra”, sottolineando l’importanza di “imparare la lezione” per proteggere la vita dei soldati. “In nome dei nostri eroi, per il bene delle nostre vite, non smetteremo di combattere fino alla vittoria assoluta”, ha scritto su un social media.
Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha definito la mattinata di ieri come “insopportabilmente difficile” alla notizia delle vittime, mentre il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha dichiarato che “in questa mattinata difficile e dolorosa, la notizia più tragica ha raggiunto molte case in Israele”. Ha sottolineato che questa guerra “determinerà il futuro del Paese per i decenni a venire: la caduta dei combattenti è una necessità per raggiungere gli obiettivi della guerra”.
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