Ultimo aggiornamento il 1 Gennaio 2024 by Redazione
L’Alta Corte israeliana boccia la legge sulla ragionevolezza
L’Alta Corte israeliana ha preso una storica decisione, bocciando la legge sulla ragionevolezza, che faceva parte della controversa riforma della giustizia promossa dal governo di Benjamin Netanyahu. La Corte si è divisa in modo equilibrato, con otto giudici che hanno votato per l’annullamento e sette contrari. Questa è la prima volta che la Corte interviene su un emendamento alla Legge fondamentale, che ha uno status quasi costituzionale in Israele.
La legge sulla ragionevolezza e la riforma giudiziaria
La legge sulla ragionevolezza vietava a tutti i tribunali, compresa l’Alta Corte, di sindacare le decisioni del governo sulla base del criterio giuridico della ragionevolezza. Questa riforma ha diviso il paese, con numerose manifestazioni di protesta, che sono state interrotte dall’attacco di Hamas il 7 ottobre, che ha scatenato la guerra a Gaza. Prima dello scoppio del conflitto, alcuni ministri del governo Netanyahu avevano dichiarato che non avrebbero rispettato una possibile bocciatura della legge sulla ragionevolezza. Tuttavia, non è chiaro se oggi siano ancora disposti a rischiare uno scontro istituzionale mentre la guerra è in corso.
La reazione dell’opposizione e la sentenza dell’Alta Corte
Il leader dell’opposizione Yair Lapid ha commentato la decisione dell’Alta Corte, affermando che “pone fine a un difficile anno di conflitto che ci ha dilaniati dall’interno e ha portato al peggior disastro della nostra storia”. Secondo Lapid, la sentenza sottolinea che la forza di Israele risiede nel suo essere uno stato ebraico, democratico, liberale e rispettoso della legge. Ha anche avvertito il governo di non riprendere la battaglia contro l’Alta Corte, affermando che “se il governo non ha imparato nulla, non ha capito l’essenza del nostro paese”.
Fonte: The Times of Israel