Ultimo aggiornamento il 2 Gennaio 2024 by Redazione
In Italia oltre 1,2 milioni di licenze di porto d’armi, ma il numero reale di armi potrebbe superare i 10 milioni
Secondo i dati ufficiali del Ministero dell’Interno del 2022, in Italia sono state rilasciate 1.237.912 licenze di porto d’armi, di cui 12.008 per difesa personale. Tuttavia, questi numeri rappresentano solo una parte del quadro completo, poiché non è garantito che ad ogni licenza corrisponda una sola arma e non tiene conto del mercato illegale. Si stima che il numero effettivo di pistole e fucili in circolazione in Italia possa superare i 10 milioni di unità. Secondo uno studio condotto dall’associazione internazionale “Small arms survey” di Ginevra nel 2017, erano già presenti sul territorio italiano 8,6 milioni di armi da fuoco.
La maggior parte delle licenze di porto d’armi è per la caccia e il tiro a volo
Analizzando i dati ufficiali del Ministero dell’Interno del 2022, la maggior parte delle licenze di porto d’armi rilasciate (oltre 1 milione) sono destinate alla caccia (609.527) e al tiro a volo (574.842), seguite da quelle per le guardie giurate (40.961 per arma corta e 574 per arma lunga). Le licenze per la difesa personale, che devono essere rinnovate annualmente, ammontano a 11.785 per le pistole e 223 per i fucili. Tuttavia, questi numeri sono in calo rispetto al passato. Nel 2002, ad esempio, le licenze per la difesa personale erano quattro volte superiori: 45.618 per le pistole e 1.938 per i fucili.
Crescono le licenze per il tiro a volo e le guardie giurate, ma il trasporto delle armi è limitato
Le licenze per il tiro a volo e per le guardie giurate sono in aumento. Tuttavia, anche se si possiede una licenza di porto d’armi, la legge vieta il trasporto delle armi in determinate situazioni, come manifestazioni o riunioni pubbliche, con il rischio di multe o addirittura arresto.
Secondo un’indagine condotta dall’Euripes per il Ministero dell’Interno nell’aprile 2023, “in Italia, a differenza degli Stati Uniti, non esiste una cultura delle armi, se non in ambienti particolari e minoritari”. Il 44,8% degli italiani considera il possesso di armi da fuoco un pericolo, il 19,2% ritiene che sia un diritto riservato solo a categorie particolari esposte a rischi, mentre l’18,4% pensa che rappresenti la possibilità per qualsiasi cittadino di difendersi dai malintenzionati. Tuttavia, la maggioranza degli intervistati mostra una scarsa propensione ad acquistare un’arma per autodifesa: solo poco più di un quarto (27,1%) afferma che lo farebbe, mentre il 72,9% non lo farebbe. Secondo il dossier, “i risultati confermano una diffusa resistenza culturale in Italia al possesso di armi, anche nell’ottica della difesa personale e familiare da eventuali malintenzionati”.
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