Ultimo aggiornamento il 27 Agosto 2024 by Giordana Bellante
La questione degli spazi scolastici a Roma si conferma un tema cruciale all’inizio del nuovo anno scolastico, con presidi e dirigenti scolastici che sollevano preoccupazioni sulla mancanza di aule disponibili. Tra gli aspetti critici ci sono gli alloggi occupati degli ex custodi, che potrebbero essere riutilizzati, e quelli liberati ma non riqualificati. La presidente dell’Anp Lazio, Cristina Costarelli, orgogliosa dirigente del liceo scientifico Newton, sottolinea come la situazione richieda un intervento urgente per alleviare la pressione su molti istituti, soprattutto nel centro di Roma ed evitare che gli studenti siano trasferiti in scuole lontane da quelle scelte.
spazi scolastici: una problematica persistente
la situazione attuale delle scuole romane
Il tema della carenza di spazi scolastici è un problema di vecchia data, particolarmente accentuato nei licei del centro di Roma. Negli istituti periferici, la situazione potrebbe essere migliorata attraverso nuove costruzioni finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , ma nel cuore della capitale gli spazi rimangono insufficienti. Cristina Costarelli evidenzia che, nonostante la presenza di aree potenzialmente convertibili in aule, molte di queste risorse sono inaccessibili a causa di occupazioni o mancanza di manutenzione. Gli alloggi degli ex custodi, ad esempio, rappresentano risorse preziose: si stima che vi siano circa 400 unità abitative che potrebbero essere recuperate. Tuttavia, molti di questi spazi sono attualmente occupati in maniera illegittima, creando un ostacolo significativo per le scuole.
le conseguenze sugli studenti
Il deficit di spazi disponibili si traduce in un impatto diretto sulle iscrizioni. Gli studenti, a fronte dell’impossibilità di accedere agli istituti scolastici desiderati, sono costretti ad essere smistati in scuole più lontane, spesso interrompendo reti sociali e relazioni consolidate. Un esempio emblematico è rappresentato dal liceo scientifico Newton, il quale, se potesse disporre di spazi adeguati e riqualificati, potrebbe accogliere centinaia di studenti respinti. Un problema che non è isolato, ma coinvolge anche altri istituti storici come l’Avogadro e il Cavour, già noti per avere difficoltà nella gestione delle iscrizioni.
alloggi degli ex custodi: una questione irrisolta
la storia delle occupazioni
La questione degli alloggi degli ex custodi è complessa e caratterizzata da ritardi e incertezze. Lo scorso maggio, una commissione capitolina congiunta ha affrontato la problematica, evidenziando la necessità di una delibera per regolarizzare la situazione di oltre 400 ex custodi. Molti di loro occupano ancora gli alloggi scolastici nonostante non ricoprano più il loro incarico da anni. All’aggravarsi della questione si aggiunge l’incertezza riguardo a 111 di questi alloggi, di cui non è chiara la situazione occupazionale. Sebbene Roma Capitale abbia promesso di sbloccare la situazione con l’approvazione della delibera, la reale attuazione di questo intervento rimane da vedere.
le strategie di intervento
Sebbene ci sia speranza per un cambiamento, la presidente Costarelli avverte che il processo di liberazione e riqualificazione di queste unità abitative richiederà ulteriore tempo. È fondamentale realizzare un piano operativo che non si limiti all’approvazione formale, ma che preveda anche investimenti adeguati per trasformare questi spazi in aule utilizzabili. Tali direttive dovrebbero avere un carattere urgente considerando il numero crescente di studenti in cerca di iscrizione e la necessità di garantire un’istruzione di qualità.
spazi liberati e non riqualificati
l’importanza della riqualificazione
Non meno preoccupante è la situazione di quegli spazi che, pur essendo stati liberati da occupazioni, continuano a rimanere inagibili. In diversi municipi di Roma, gli alloggi degli ex custodi non sono stati sottoposti a lavori di ristrutturazione e restano inutilizzabili. Questa condizione crea un paradosso: aree potenzialmente attrezzabili aule rimangono chiuse, privando le scuole della possibilità di ospitare un numero maggiore di studenti.
le responsabilità municipali
La riqualificazione degli spazi è un compito che deve ricadere sugli enti municipali, i quali hanno il compito di elaborare e finanziare i progetti di ristrutturazione necessari. Tuttavia, molti municipi non hanno ancora avviato questi interventi, lasciando scuole come il comprensivo Via Merope, Tullia Zevi e Gandhi privi di soluzioni. I dirigenti scolastici si auspicano che, con l’arrivo dell’anno scolastico 2025/26, la situazione degli spazi a disposizione delle istituzioni possa migliorare notevolmente, favorendo un’istruzione più accessibile e adeguata per tutti gli studenti.