La Corte d’Appello di Catanzaro respinge la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio per i fratelli Perri, imprenditori calabresi

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Ultimo aggiornamento il 22 Maggio 2024 by Luisa Pizzardi

La decisione della Corte d’Appello di Catanzaro

Il collegio giudicante e i difensori dei fratelli Perri

La decisione di respingere la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio è stata presa da un collegio giudicante composto da Antonio Battaglia, presidente, Abigail Mellace e Paola Ciriaco, giudici a latere. La difesa di Francesco Perri è stata affidata a un pool di avvocati composto da Salvatore Staiano, Marta Staiano, Aldo Ferraro, Vincenzo Cicino e Livio Muscatiello, mentre Pasqualino Perri e Marcello Perri sono stati difesi, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Gambardella e Michele Cerminara.

La richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio

La richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio dei fratelli Perri era stata presentata dalla Direzione Distrettuale Antimafia , che sospettava una connessione tra l’attività imprenditoriale dei fratelli e la criminalità organizzata. Tuttavia, dopo un’attenta analisi delle prove a disposizione, la Corte d’Appello di Catanzaro ha ritenuto che non vi fossero elementi sufficienti per giustificare l’applicazione di tali misure.

‘assoluzione di Francesco Perri dall’accusa di partecipazione a cosca di ‘ndrangheta

Il processo a carico di Francesco Perri

Lo scorso ottobre, Francesco Perri è stato assolto dall’accusa di essere stato partecipe alla cosca Iannazzo della ‘ndrangheta, un’organizzazione criminale calabrese. Il processo si è svolto presso il Tribunale di Lamezia Terme, che ha emesso una sentenza di assoluzione per non avere commesso il fatto, confermando così l’innocenza di Francesco Perri in relazione a tale accusa.

‘impatto della sentenza di assoluzione sulla decisione della Corte d’Appello

La sentenza di assoluzione di Francesco Perri ha sicuramente giocato un ruolo importante nella decisione della Corte d’Appello di Catanzaro di respingere la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio dei fratelli Perri. Infatti, l’assoluzione dimostra che non vi sono prove a sostegno della tesi secondo cui l’attività imprenditoriale dei fratelli sia legata alla criminalità organizzata, e che quindi non vi siano motivi per giustificare l’applicazione di tali misure.

La decisione della Corte d’Appello di Catanzaro di respingere la richiesta di sorveglianza speciale e confisca del patrimonio dei fratelli Perri, imprenditori calabresi, rappresenta un importante passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata. La Corte ha dimostrato di agire con imparzialità e rigore, basando le proprie decisioni su prove concrete e solide, e non su mere sospetti o accuse infondate. Inoltre, l’assoluzione di Francesco Perri dall’accusa di partecipazione a cosca di ‘ndrangheta conferma ulteriormente l’innocenza dei fratelli Perri e la liceità della loro attività imprenditoriale.

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