La decisione della Corte d’assise di Ferrara: 22 anni di reclusione per Amanda Guidi

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La decisione della Corte d'assise di Ferrara: 22 anni di reclusione per Amanda Guidi - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 16 Maggio 2024 by Giordana Bellante

Le attenuanti generiche riconosciute dalla corte

La Corte d’assise di Ferrara ha condannato Amanda Guidi a 22 anni di reclusione per l’omicidio del proprio figlio di un anno. giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche, tra cui il passato difficile della donna e il disturbo della personalità borderline evidenziato dalla perizia psichiatrica, equivalenti alle aggravanti contestate.

La richiesta del pubblico ministero Ciro Alberto Savino

La richiesta del pubblico ministero Ciro Alberto Savino era di una condanna a 21 anni di reclusione. Tuttavia, la corte ha deciso di aumentare la pena di un anno, tenendo conto di tutti gli elementi del caso.

Il risarcimento all’ex compagno e padre del bimbo

Oltre alla pena detentiva, Amanda Guidi è stata condannata a pagare un risarcimento all’ex compagno nonché padre del bimbo, assistito dall’avvocato Alessandro Gabellone. La corte ha stabilito una provvisionale di 30mila euro, che potrebbe aumentare in seguito.


Il passato difficile di Amanda Guidi e il suo disturbo borderline: cosa ha portato all’omicidio del figlio?

‘assunzione frequente di alcolici e cocaina

Amanda Guidi ha avuto un passato difficile, costellato da plurimi tentativi di suicidio. Inoltre, la donna soffre di un disturbo della personalità borderline, che è stato evidenziato dalla perizia psichiatrica.

Il bimbo presentava un’alta concentrazione di sostanze assunte tramite il latte materno

La notte dell’omicidio, Amanda Guidi aveva bevuto alcolici e assunto cocaina. Si tratta di un’assunzione frequente, tanto che anche il bimbo presentava un’alta concentrazione dei metaboliti per entrambe le sostanze, assunte tramite il latte materno per almeno otto mesi.

La difesa aveva chiesto di valutare il vissuto della donna

La difesa, rappresentata dagli avvocati Alessio Lambertini e Marcello Rambaldi, aveva chiesto ai giudici di valutare il vissuto della donna e aveva posto dubbi sulla effettiva volontarietà del soffocamento.

Dubbi sulla effettiva volontarietà del soffocamento

Non erano presenti lesioni visibili esteriormente e Amanda Guidi si era lamentata con la madre che non riusciva a dormire perché il bimbo piangeva sempre.

Tuttavia, la corte ha deciso di non tenere conto di questi elementi e di condannare Amanda Guidi a 22 anni di reclusione. Gli avvocati Rambaldi e Lambertini hanno dichiarato che leggeranno le motivazioni della sentenza e che faranno sicuramente appello.

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