La Fontana di Trevi verso la prenotazione: turisti pagheranno, romani potranno accedere liberamente - Occhioche.it
L’iconica Fontana di Trevi, uno dei monumenti più visitati al mondo, si appresta a subire delle modifiche significative per migliorare l’esperienza dei visitatori e gestire l’afflusso di turisti. Con l’implementazione di un sistema di prenotazione, i romani continueranno ad accedere senza alcun costo, mentre i turisti vorranno pagare un biglietto nominale per godere della vista da vicino. Scopriamo insieme i dettagli di questa iniziativa e le motivazioni che la supportano.
Negli ultimi anni, la Fontana di Trevi ha visto un incremento considerevole nel numero di visitatori, con conseguenze dirette sulla fruizione e sulla sicurezza dell’area. Le limitazioni di accesso sono diventate necessarie per gestire la folla e prevenire comportamenti inadeguati, come i tuffi e il bivacco da parte di alcuni visitatori. Alessandro Onorato, assessore al Turismo di Roma Capitale, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione già nello scorso luglio, definendo inaccettabili certi episodi di vandalismo e degrado.
Il progetto di regolamentazione si è intensificato anche grazie al supporto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che ha confermato l’intenzione di rendere la visita alla Fontana di Trevi a numero chiuso e tramite prenotazione. Già nelle prime fasi di discussione, l’idea è stata ben accolta da diversi stakeholders, inclusi membri della polizia locale, che hanno evidenziato la complessità della situazione attuale.
Il modello di accesso regolato che si sta esplorando prevede la prenotazione nominativa per i turisti, favorendo un’accessibilità ancora più controllata e sicura, mentre i residenti romani beneficiano di un accesso gratuito. Il costo simbolico di 1 euro per i non residenti potrebbe servire a migliorare l’esperienza generale attraverso il finanziamento di personale dedicato alla sicurezza e informazioni turistiche.
L’implementazione del sistema di prenotazione per la Fontana di Trevi richiede una serie di valutazioni e discussioni tra le autorità locali e la Soprintendenza. L’intento è quello di strutturare un modello efficiente che non comprometta l’aspetto visivo della Fontana stessa, che rimarrà comunque accessibile dalla piazza per chiunque voglia ammirarla da lontano senza alcun costo.
Le modalità di prenotazione, al momento al vaglio, potrebbero includere l’utilizzo di codici QR per facilitare l’acquisto e la registrazione online. L’accesso tramite prenotazione risulterebbe utile anche per garantire una migliore gestione della sicurezza, dato che consentirebbe di rintracciare eventuali atti vandalici o comportamenti scorretti da parte dei visitatori.
In tale contesto, il coinvolgimento di personale specializzato come steward e guide turistiche diventa cruciale. Queste figure non solo contribuiranno a mantenere l’ordine all’interno del ‘catino’ gradinato della Fontana, ma offriranno anche informazioni storiche e culturali, arricchendo la visita per chi desidera approfondire la storia di uno dei monumenti più affascinanti di Roma.
Le discussioni su come rendere la Fontana di Trevi un’esperienza più elegante e sicura potrebbero rappresentare un precedente per altri monumenti e luoghi simbolici della Capitale. L’idea di gestire il sovraffollamento attraverso un sistema di accesso regolato potrebbe essere non solo applicata alla Fontana, ma estesa a diverse attrazioni turistiche a Roma. Questo approccio potrebbe contribuire a preservare il patrimonio culturale della città, assicurando al contempo che i visitatori possano fruire di queste meraviglie senza eccessivo affollamento.
È importante sottolineare che la modellistica attuale non prevede la chiusura della piazza o della Fontana, ma piuttosto una valorizzazione dell’esperienza turistica. Coloro che viaggiano da lontano per gettare una monetina nell’Acqua Vergine potranno farlo, ma con una modalità che rispetta tanto i visitatori quanto la storicità del monumento.
Il futuro della Fontana di Trevi si coniuga così con l’innovazione e il rispetto della tradizione, portando Roma a scrivere un nuovo capitolo nella gestione dei propri luoghi simbolo.
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