La generazione Alpha: abitudini online e sfide emotive tra social network e cultura digitale

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La generazione Alpha: abitudini online e sfide emotive tra social network e cultura digitale - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 14 Settembre 2024 by Giordana Bellante

La generazione Alpha, composta dai nati dopo il 2010, si trova già a vivere una realtà dominata dai social media. Questo fenomeno ha spinto a una riflessione profonda sul loro utilizzo e sugli impatti, sia positivi che negativi, che queste piattaforme hanno sulle nuove generazioni. Un’analisi condotta dal Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale ha rivelato dati significativi sulle abitudini online di questi giovani, evidenziando l’importanza di studi e ricerche per comprendere meglio le dinamiche della loro vita digitale.

Un nuovo panorama sociale: l’importanza dello studio

Ricerca dettagliata su comportamenti e trend

Lo studio, intitolato “Immaginando un altro sé – Esplorando le abitudini online della generazione Alpha”, ha coinvolto 959 ragazzi con un’età media di circa 12 anni, suddivisi equamente tra genere maschile e femminile. Coordinato dal professor Simone Digennaro, l’analisi ha messo in luce una realtà complessa, in cui la maggior parte dei giovani accede a diverse piattaforme social, anche prima di aver raggiunto l’età legale prevista per l’utilizzo . Il professor Digennaro ha sottolineato che l’uso della tecnologia da parte dei più giovani è frutto di un’evoluzione necessaria e non di un’involuzione, richiedendo una guida responsabile da parte degli adulti.

Il rapporto evidenzia le abitudini di utilizzo degli strumenti digitali e offre una visione completa delle implicazioni relative all’educazione e alla crescita dei giovani. Da un lato, l’accelerazione digitale indotta dalla pandemica di COVID-19 ha esposto i giovani a una realtà online senza precedenti; dall’altro, è emerso un crescente bisogno di consapevolezza riguardo agli effetti della tecnologia sulla salute e sul benessere psicologico.

L’istruzione nella nuova era digitale

Il professor Digennaro ha inoltre messo in discussione le misure restrittive adottate nelle scuole, come il divieto dell’utilizzo dei telefoni anche per scopi didattici. Secondo lui, tali approcci possono risultare controproducenti. È fondamentale, invece, che educatori e istituzioni scolastiche adattino la didattica alle esigenze della generazione Alpha, incorporando l’uso della tecnologia in modo positivo e costruttivo. L’educazione dovrebbe mirare a favorire pratiche di utilizzo dei social che incoraggino un sviluppo personale equilibrato.

Piattaforme e utilizzo: un’analisi incisiva

La classifica delle piattaforme più utilizzate

L’indagine ha rivelato che i ragazzi della generazione Alpha utilizzano in media cinque piattaforme social, con un aumento dell’utilizzo con l’età. TikTok emerge come il social network più popolare, adoperato dal 76,74% dei partecipanti, seguito da Instagram con il 69,86% e Pinterest con il 43,37%. Tuttavia, con l’inclusione di YouTube, che detiene una percentuale di utilizzo dell’86%, la piattaforma di Google si attesta in cima alla classifica. WhatsApp risulta l’app di messaggistica più utilizzata, con un impressionante 95,72% di giovani che ne fanno uso.

Queste statistiche evidenziano un trend preoccupante: i giovani tendono a un utilizzo passivo del social media, prediligendo attività come la visione di video e foto piuttosto che l’interazione attiva con i contenuti. Questo passaggio da un’interazione attiva a una riflessione più passiva pone interrogativi sulla socializzazione di questi giovani e sui possibili effetti sul loro sviluppo interpersonale.

Tempi di utilizzo e ritmi quotidiani

Quando si analizzano i tempi di utilizzo, TikTok e YouTube spiccano per il tempo trascorso dai ragazzi sulle rispettive piattaforme. Una porzione significativa di giovani ha dichiarato di utilizzare queste app per più di quattro ore al giorno. WhatsApp, al contrario, si distingue per un utilizzo diluito nelle fasce orarie della giornata: oltre il 50% dei ragazzi afferma di utilizzarla per più di un’ora. Le abitudini di utilizzo variano considerevolmente nel tempo, con alcuni social che festeggiano picchi di attività durante la notte, mettendo a fuoco un aspetto interessante ma anche preoccupante della vita dei giovani.

Il controllo parentale e la consapevolezza

Monitoraggio e libertà online

Un altro aspetto indagato dal report è il livello di controllo esercitato dai genitori sulle attività online dei propri figli. La ricerca ha evidenziato che il 43,5% degli intervistati ha affermato di non essere mai monitorato dai genitori. Le percentuali di inattività tra i genitori aumentano nelle fasce di età più elevate, con una preoccupante differenziazione basata sulle classi scolastiche. Tuttavia, per quanto riguarda i profili social, il 68,7% dei partecipanti ha confermato che i propri genitori sono a conoscenza di tutte le loro piattaforme digitali.

Il professor Digennaro osserva come la consapevolezza dei genitori sia cresciuta rispetto al passato, che si accompagna a nuovi rischi. Molti aspetti da monitorare rimangono scoperti, costringendo le famiglie a un costante adattamento per tenere il passo con la rapidità di sviluppo delle tecnologie social e comunicative.

Dipendenza e benessere psicologico

Un tema di grande rilevanza emerso dalla ricerca è la questione della dipendenza dai social media. Circa il 11,78% dei ragazzi ha mostrato indicatori preoccupanti di dipendenza, in particolare tra le ragazze, che presentano punteggi più alti secondo la Bergen Social Media Addiction Scale. Questa dipendenza può condurre a significative ripercussioni sulla salute mentale e sull’autostima dei più giovani, soprattutto in relazione all’influenza esercitata dagli ideali di bellezza promossi attraverso le piattaforme social.

Impatti sul benessere emotivo e corporeo

Intelligenza emotiva e utilizzo dei social

La ricerca ha messo in evidenza una connessione tra tempo di utilizzo dei social e intelligenza emotiva. È stato rilevato che una maggiore esposizione ai social media, oltre le due ore, è correlata a una diminuzione dell’intelligenza emotiva. Tuttavia, l’uso occasionale non sembra interferire negativamente con lo sviluppo emozionale. È essenziale, quindi, non demonizzare l’intero utilizzo dei social, ma piuttosto promuovere un approccio salutare e bilanciato.

Insoddisfazione corporea: un problema crescente

Un tema delicato riguarda l’insoddisfazione corporea, in particolare tra le adolescenti. L’uso di social network come BeReal, Instagram e TikTok è associato a valori più elevati di interiorizzazione di un ideale corporeo magro. Questo può contribuire a un’immagine distorta del benessere fisico e mentale, influenzando negativamente l’autopercezione. Al contrario, i ragazzi non mostrano un’accentuata dipendenza da questi ideali, sebbene l’influenza dei social non possa essere trascurata.

Lo studio della generazione Alpha offre informazioni cruciali per comprendere un fenomeno in continua evoluzione e rappresenta un’importante tappa per educatori, genitori e professionisti nel settore. Con un’approfondita analisi delle dinamiche, le opportunità per una crescita sana e consapevole possono essere meglio colte.

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