Introduzione
Un’indagine condotta dal Centro studi “Pio La Torre” ha rivelato che una significativa percentuale di giovani italiani nutre ancora dubbi sulla possibilità di sconfiggere il fenomeno mafioso, nonostante i successi delle azioni di contrasto. ‘indagine, che ha coinvolto 1578 studenti tra i 14 e i 21 anni, ha messo in luce come la fiducia nelle istituzioni e nella lotta alla criminalità organizzata sia ancora debole tra le nuove generazioni. In questo articolo, analizzeremo i risultati dell’indagine e le implicazioni per la società italiana.
Parte 1: risultati dell’indagine
Solo il 20,6% dei giovani interpellati ha risposto in modo positivo alla domanda se la mafia possa essere sconfitta. Il 49,8%, invece, ritiene che ciò non sia possibile, mentre circa uno su tre non ha un’opinione precisa in merito. In sostanza, l’80% degli studenti coinvolti nell’indagine nutre dubbi sulla possibilità di sconfiggere definitivamente la mafia. Questo dato preoccupante riflette la sfiducia e lo scetticismo delle nuove generazioni nei confronti delle istituzioni e delle azioni di contrasto alla criminalità organizzata.
Parte 2: Le domande dei giovani e le risposte richieste
Secondo Loredana Introini, presidente del Centro studi “Pio La Torre”, è necessario fornire risposte chiare e convincenti alle domande che i giovani pongono sulla lotta alle infiltrazioni mafiose e sulla corruzione. In particolare, è fondamentale coinvolgere i giovani in un processo di educazione e sensibilizzazione sui temi della legalità e della giustizia sociale, affinché possano diventare protagonisti attivi del cambiamento.
Parte 3: La crisi sociale, economica e politica e la sfiducia nelle istituzioni
Vito Lo Monaco, presidente emerito del Centro, sottolinea come i risultati dell’indagine riflettano anche la più ampia crisi sociale, economica e politica che sta investendo i sistemi democratici e gli Stati di tutto il mondo. La scarsa partecipazione dei cittadini al voto, che in Italia non supera il 50% nelle ultime elezioni, è un indicatore della sfiducia verso la classe dirigente e verso i partiti, trasformati da organismi di rappresentanza dei vari strati sociali a ristretti gruppi di potere elettorale senza una visione strategica del cambiamento.
In questo contesto, la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata deve essere considerata come parte di un più ampio impegno per la costruzione di una società più giusta e equa. Ciò richiede un’azione congiunta da parte delle istituzioni, della società civile e dei cittadini, per contrastare le disuguaglianze e le ingiustizie sociali che alimentano il fenomeno mafioso e minacciano la democrazia e la pace nel mondo.
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