Ultimo aggiornamento il 6 Giugno 2024 by Luisa Pizzardi
La musica di Serena Brancale, polistrumentista e compositrice pugliese di 34 anni, ha conquistato il cuore di molti grazie all’uso autentico del dialetto barese. Il suo brano ‘Ù Baccalà’ è diventato un fenomeno virale, con quasi un milione di visualizzazioni su YouTube e un impatto ancora maggiore su Spotify e TikTok. In questa intervista, Serena ci parla del suo percorso artistico, dell’importanza del dialetto nelle sue canzoni e del processo creativo dietro i suoi recenti successi.
Il Virale ‘Ù Baccalà’ e l’Ascesa di Serena Brancale
“Il dialetto non è solo una lingua, è un’emozione.” Con queste parole, Serena Brancale descrive la profonda connessione con la sua lingua madre, il dialetto barese. Questa autenticità ha reso il brano ‘Ù Baccalà’ un fenomeno virale, rimanendo per sei settimane consecutive nella top 10 della chart Viral 50 in Italia e utilizzato in oltre 8.000 video su TikTok.
Serena ha recentemente condiviso il palco con Annalisa durante un concerto a Bari, e ha partecipato a Propaganda Live, mandando in visibilio i fan con la sua interpretazione dal vivo di ‘Ù Baccalà’. La compositrice pugliese è ormai un nome in ascesa nel panorama musicale italiano, ma il suo percorso artistico è iniziato molto prima.
Nel 2015, Serena ha partecipato al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte con il brano ‘Galleggiare’, continuando a costruire una carriera solida con una discografia che dimostra la sua versatilità. ‘album ‘Je So Accussì’, pubblicato nel 2022, è un tributo a Pino Daniele e include collaborazioni con artisti come Ghemon, Davide Shorty, Roshelle, Margherita Vicario e Fabrizio Bosso e Richard Bona. Questo progetto ha ricevuto l’approvazione di Quincy Jones, un’icona del jazz e della produzione musicale.
Ma è il successo di ‘Ù Baccalà’ che ha segnato un punto di svolta nella carriera di Serena, aiutato anche dalla collaborazione con il producer Dropkick. Con oltre cinque milioni di streaming su varie piattaforme, Serena ha consolidato la sua presenza nel panorama musicale, nonostante alcune critiche e polemiche.
Il Nuovo Singolo ‘La Zia’ e il Ruolo del Dialetto nelle Canzoni di Serena
Due settimane fa, Serena ha annunciato un tour sold out e pubblicato sui suoi profili social un nuovo brano, ‘La Zia’, che esplora nuove sonorità, fondendo il groove moderno con le radici jazz. In questa intervista, Serena ci parla dell’importanza del dialetto nelle sue canzoni e del processo creativo dietro i suoi recenti successi.
“Mi sento molto a fuoco in questo momento della mia vita,” dice Serena. “Anche l’occasione di potermi raccontare al pubblico per me è sempre entusiasmante e ho voglia di esprimere questa mia gratitudine.“
Il successo di ‘Ù Baccalà’ è stato una sorpresa per Serena, nonostante la sua lunga carriera nella musica. “Oggi sono la ragazza del sud che tutti conoscono, mi piace quando la gente mi riconosce per strada, ne sono onorata,” dice Serena.
Ma com’è nato il progetto ‘Ù Baccalà’? “Di canzoni in dialetto barese ne avevo scritte già tante,” rivela Serena. “A 22 anni ho scritto ‘Sta Uagnedd’, che parlava di una ragazza che suonava la batteria e cantava. Poi è stata la volta dell’irriverente ‘Chin d’ m*rd’ dedicato al mio vicino di casa, e infine è arrivata ‘Ù Baccalà’ dopo l’incontro con Dropkick.“
‘incontro con il polistrumentista Dropkick è stato un segno del destino per Serena. “Avevo appena concluso il concerto all’Auditorium di Roma ed ero alla ricerca di un batterista,” racconta Serena. “Come se qualcuno mi leggesse nel pensiero, a un certo punto mi è apparso Dropkick sul mio Instagram, l’ho contattato, ci siamo conosciuti e gli ho fatto sentire ‘Ù Baccalà’. Ci siamo organizzati per fare il video, un po’ per scherzo, in macchina ed è stata buona la prima. Il successo è venuto per caso.“
Dopo lo tsunami mediatico scatenato da ‘Ù Baccalà’, è arrivato il nuovo singolo ‘La zia’. Ma chi è questa zia? “Non esiste, è un personaggio inventato,” rivela Serena. “Molte delle frasi avrebbe potuto pronunciarle mia zia, quella vera, ma in realtà la zia della canzone è un personaggio ideale, di quelli che si incontravano qualche tempo fa a Bari vecchia, che giravano per strada con le banconote nel reggiseno, sicure che nessuno avrebbe avuto il coraggio di frugare. Sono stereotipi della cultura popolare del sud che mi appartengono.“
A proposito di sud, con il video di TikTok Serena ha spopolato, portando alla ribalta Bari vecchia. Questo però ha attirato su di lei anche qualche critica. puristi l’hanno accusata di non appartenere a Bari vecchia. “Inizialmente male, perché le critiche venivano da chi fino al giorno prima mi faceva i complimenti,” rivela Serena. “Poi, però, ho deciso di non rispondere alle offese con altre offese. Sono libera di fare quello che voglio, mi dispiace se questo può infastidire qualcuno, ma io vado dritta per la mia strada.“
Secondo Serena, è stato il successo del brano ad aver destato qualche antipatia. “Sì, penso che sia stato questo il problema; chi il giorno prima voleva coinvolgermi in alcuni progetti, quando si è reso conto che il successo stava diventando sempre più grande, ha cambiato idea,” conclude Serena.