La prima nazionale di “C’era una volta Cenerentola”: danza e narrativa contemporanea al Teatro Olimpico

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La prima nazionale di "C'era una volta Cenerentola": danza e narrativa contemporanea al Teatro Olimpico - Occhioche.it

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 by Giordana Bellante

“L’arte della danza continua a brillare a Roma grazie alla prima nazionale della coreografia ‘C’era una volta Cenerentola’ di Fabrizio Monteverde, che apre la nuova stagione all’insegna della creatività e dell’emozione. Questo spettacolo, che si terrà dal 10 al 13 ottobre, promette di portare sul palco una reinterpretazione della celebre favola, trasformandola in un’esperienza innovativa e coinvolgente.”

il debutto al teatro olimpico

un nuovo capitolo per la stagione della danza

Il Teatro Olimpico di Roma è pronto ad inaugurare una nuova stagione della danza con una proposta che combina tradizione e innovazione. A partire dal 10 ottobre, il palcoscenico ospiterà la prima nazionale della coreografia “C’era una volta Cenerentola”, realizzata da Fabrizio Monteverde. Questo spettacolo è il risultato della collaborazione continua tra il Balletto di Roma e l’Accademia, che insieme hanno dato vita a una nuova versione di uno dei balletti di maggior successo della compagnia. Con quattro repliche in programma fino al 13 ottobre, il pubblico avrà l’opportunità di immergersi in una narrazione che va oltre i confini della fiaba classica.

Monteverde ha deciso di distaccarsi dalle rappresentazioni più conosciute del racconto, spesso influenzate dal cinema e dai balletti tradizionali. Creando una danza che si fonde con la musica barocca di Georg Friedrich Händel, il coreografo riesce a dare nuova vita alla storia di Cenerentola, esplorando temi che risuonano con la società odierna. Non solo un riadattamento, ma un’esperienza che invita il pubblico a riflettere su emozioni e dinamiche umane attraverso una forma d’arte che si rinnova costantemente.

un cast di talenti

Nel ruolo della protagonista troviamo la giovane Marisol Castellanos, italiana di origini cubane, classe 2006, già nota al pubblico grazie alla sua partecipazione al talent show “Amici 2023”, dove ha trionfato nel circuito di danza e ha ricevuto il Premio della Critica. La scelta di una giovane artista così promettente funge da simbolo di un nuovo inizio, non solo per la produzione, ma anche per il teatro stesso, che si propone di dare spazio ai talenti emergenti.

Accanto a Castellanos, altri nomi noti arricchiscono il cast: Nicola Barbarossa nel ruolo del Principe, Paolo Barbonaglia nei panni della Matrigna, e le sorellastre sono interpretate da Roberta De Simone e Ainhoa Segrera García. Questa équipe di artisti è stata selezionata per la loro abilità di far vibrare il palco attraverso la danza, portando vita e carattere ai propri ruoli.

una reinterpretazione della favola

tematiche universali e attualità

La narrazione classica di Cenerentola viene reinterpretata da Monteverde in una forma che mette in luce elementi psicologici e sfide universali. La trama si sviluppa attorno a temi di rivalità fraterna, desideri non realizzati e l’emergere della virtù, che viene premiata nonostante le avversità. Monteverde riesce a scavare oltre la superficie della storia, offrendo una lettura che invita a esplorare sentimenti più profondi e complessi.

In questa nuova versione, Cenerentola non è solo una ragazza in attesa di un principe, ma una giovane che lotta per la propria identità e per il riconoscimento del suo valore, affrontando le ingiustizie e le dinamiche di potere che si trovano nel corso della crescita. La narrazione si fa eco delle difficoltà e delle prove che affronta chi vive ai margini, rivelando quanto il contesto sociale possa influenzare il percorso di una persona verso l’autonomia e la realizzazione personale.

il messaggio di speranza

La coreografia di Monteverde non si limita a tratteggiare la meravigliosa metamorfosi della protagonista, ma abbraccia un messaggio più ampio. L’aspetto dell’immagine esteriore, tanto importante nel contesto sociale attuale, viene esaminato e qui risulta fondamentale per l’affermazione personale e nelle relazioni interpersonali. Nel dialogo visivo creato sul palco, si percepisce il contrasto tra l’apparenza e la sostanza, un tema di estrema attualità e profondità.

Attraverso la danza, l’artista riesce a esprimere valori come l’emancipazione e l’umiltà, elementi che si intrecciano e che emergono come essenziali nel viaggio di Cenerentola. Lo spettacolo, pur mantenendo il suo fascino narrativo, diventa quindi un manifesto di sentimenti puri, nonché una celebrazione della capacità di esplorare e riconoscere i propri sogni e desideri, anche nei momenti di difficoltà.

dettagli della produzione e della scenografia

un lavoro di squadra

Fabrizio Monteverde non è solo il coreografo di “C’era una volta Cenerentola”, ma ha anche curato le scene dello spettacolo, rendendo la sua visione artistica ancora più integrata. Collaborando con il costumista Santi Rinciari e il light designer Emanuele De Maria, Monteverde ha creato un’atmosfera che trasporta il pubblico in un mondo incantato, dove la danza e la scenografia si fondono in armonia per dare corpo alla storia.

La scenografia è pensata per supportare la narrazione e riflettere le emozioni dei personaggi. Lo spazio diventa un agente attivo, in grado di amplificare le esperienze del pubblico e di accompagnarlo lungo tutto il viaggio di Cenerentola. Ogni elemento della scenografia è stato progettato con cura per integrare la danza e mettere in risalto la bellezza e la complessità dei movimenti.

un’esperienza immersiva

L’illuminazione gioca un ruolo fondamentale nell’evidenziare i momenti chiave della storia e nell’accentuare l’espressione emotiva degli interpreti. Il lavoro di Emanuele De Maria contribuisce a creare una dimensione visiva che arricchisce l’intera rappresentazione, permettendo al pubblico di immergersi completamente nella narrativa proposta da Monteverde.

La combinazione di costumi, scenografia e coreografia permette di realizzare un’esperienza immersiva che trasforma il Teatro Olimpico in un palcoscenico magico. Con questo approccio, “C’era una volta Cenerentola” non è solo uno spettacolo da vedere, ma un viaggio emozionante che risuona a livello individuale, invitando ognuno a riflettere sulle proprie esperienze e aspirazioni.

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